Magazine Cinema

Fotografia di un episodio di vita

Creato il 30 luglio 2010 da Dylandave

Fotografia di un episodio di vita

- Segreti e Bugie – 1996 – ♥♥♥ e 1\2 -

di

Mike Leigh

Viene subito da pensare, guardando questo film di Mike Leigh vincitore della palma d’ oro al Festival di Cannes, che i personaggi all’ interno di esso esprimono un realismo e una sincerità che raramente incontriamo in un’ opera cinematografica. Il regista inglese è come se li fotografasse senza mai arrogarsi il diritto di giudicare le loro azioni, lascia loro la libertà di manifestarsi per quello che per loro il copione ha deciso, lasciando che trasmettano allo spettatore tutti i lati del loro carattere. Sul volto di Cynthia, una perfetta e bravissima Brenda Blethyn, si leggono perfettamente le sfumature di una madre che ha commesso troppi errori nella vita e che sembra nuotare ormai nel dolore ma che nonostante tutto vuole mettere nuovamente alla prova se stessa di riuscire a donare affetto a quella figlia di colore che non aveva voluto perchè troppo giovane. La telecamera di Leigh è quasi sempre fissa ed è proprio grazie a questa statica inquadratura che lo spettatore ha modo di intercettare con efficacia il dinamismo delle emozioni dolorose della protagonista, sempre desiderosa di condividere con la propria famiglia il proprio dolore interiore. I protagonisti sono tutti proletari del microcosmo britannico che lottano nel loro quotidiano non solo con i problemi economici ma con la difficoltà di comunicazione e le bugie che ne derivano. Ciò che stupisce è proprio la forza con la quale questi semplici personaggi vengono descritti e come lavori come la spazzina o l’ operaia prendono finalmente voce anche al cinema in un’ epoca, quella (1996) e ancor più la nostra nella quale certi ceti sociali non vengono mai rappresentati con estremo realismo sul grande schermo. l’ Happy Ending è del tutto inaspettato e arriva quasi silente sullo schermo, dopo che il regista ci ha deliziato con la bellissima e corale sequenza della festa di compleanno, nella quale tutti gli attori danno prova di essere al loro meglio. Ed è proprio quel finale che fa riaccendere la speranza di un messaggio quanto mai attuale anche oggi: “Che vita è se è continuamente offuscata dalle nostre bugie?”. Messaggio sottinteso nella esplicita battuta pronunciata dal personaggio paciere interpretato da Timothy Spall: ” Non ne posso più, perchè non ci diciamo la verità?” .

Fotografia di un episodio di vita

( La Solitudine di Timothy Spall, derivante dalle bugie  )
Fotografia di un episodio di vita
( La Festa di compleanno)

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :