Fotografia: Man Ray a Villa Manin

Creato il 28 dicembre 2014 da Masedomani @ma_se_domani

Quale è il primo segnale di una mostra fotografica davvero (ma davvero!) ben allestita? Facile: quando riesce a farti dimenticare la meravigliosa cornice che la ospita.

Ora, che Villa Manin sia uno degli spazi espositivi più belli dell’intero Stivale è un fatto. Ma è un fatto anche che la mostra dedicata a Man Ray riesca a inserirsi perfettamente negli spazi e nell’architettura indimenticabile della provincia friulana, catturando completamente l’attenzione dello spettatore e guidandolo in un percorso ragionato e coerente su una delle figure più intriganti che la storia dell’arte di scrivere con la luce possa ricordare.

“Man Ray a Villa Manin” è più che una mostra: è un romanzo. La storia di una personalità incredibilmente poliedrica che ha attraversato, come testimone e – contemporaneamente – come vero protagonista, le correnti artistiche e le avanguardie di inizio secolo, tra sperimentazione e (oso affermare) reportage. Sì, perchè se è vero che vengono descritte le originalità introdotte da Man Ray nell’arte fotografica, prima fra tutte la “Rayografia”, è altrettanto vero che con i suoi ritratti l’artista statunitense ci racconta i protagonisti di una scena artistica forse irripetibile.

E’ un pensiero che mi ha colpito mentre osservavo il ritratto di Breton davanti a un’opera di De Chirico: la fotografia, arte (teoricamente) figurativa per eccellezza, diventa testimone di un passaggio storico e culturale in cui il figuratismo tramonta e lascia spazio ad atmosfere dadaiste, surrealiste, persino cubiste (la mostra ospita anche dipinti e disegni di Man Ray con chiare ispirazioni picassiane!).

Non mancano, e non potevano mancare, delle sale dedicate alle muse ispiratrici che finiscono per ospitare le opere forse più celebri di Man Ray: ve ne mostro un paio ma vi prego, credetemi, la mostra vale tutto il viaggio molto più che per uno sguardo di riconoscimento di uno scatto celebre e già noto ai nostri occhi…

“Noire et blanche” – Man Ray, 1926

Le violon d’ingres, Man Ray, 1924

“Dipingo quello che non può essere fotografato. Fotografo quello che non voglio dipingere. Dipingo l’invisibile. / Fotografo il visibile.”

Cosa volete di più per godere di una impagabile esperienza culturale?

Alfonso d’Agostino
foto Acquaragia

MAN RAY A VILLA MANIN
13 settembre 2014 – 1 febbraio 2015
a cura di Guido Comis e Antonio Giusa

SEDE ESPOSITIVA
Villa Manin (Passariano di Codroipo)

ORARI DI APERTURA:
dal martedì a domenica: 10-19
chiuso lunedì

INGRESSI
€ 10,00 intero
€ 8,00 ridotto
€ 5,00 ridotto gruppi
Servizio di audioguida (italiano, inglese) compreso nel biglietto di ingresso


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