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Fotografia Stenopeica. Alcune considerazioni

Da Marcoscataglini
Al momento, quando mi muovo, porto sempre con me una fidata compatta Hi-End digitale, ma poi sfrutto come meglio posso le mie fotocamere stenopeiche. Mi piace utilizzare le tre che ho pinholizzato: una Holga modificata (basta rimuovere l'obiettivo, che si regge grazie a tre piccole viti, e sostituirlo con una lamina di metallo col buchino... Ah, poi serve incollare qualcosa sul fondello per fissare la macchina al cavalletto), e due fotocamere anni '50, una Agfa e una Certo (di fabbricazione tedesca: robustissime!). La scelta di queste fotocamere è legata al formato del film (6x6 cm) e allo spessore del corpo: minore è la distanza tra la pellicola e il foro (che corrisponde alla lunghezza focale), più si ottengono immagini grandangolari. Sulla Holga e la Agfa, le più "sottili", è come avere un 24-28 mm, con risultati assai interessanti. Risultati il cui interesse aumenta ulteriormente se si considerano i lunghi tempi di scatto necessari (ci sono utili tabelline scaricabili da internet, ma il fattore medio è di +30x rispetto all'esposizione a diaframma 22). Per questa foto (crop da negativo 6x6) di una Amanita scattata nel sottobosco, il tempo di scatto, tenendo conto dell'errore di non reciprocità del film (un Foma 400 ISO), è stato di 5 minuti!
PictureIn questo caso la lunghezza del tempo di scatto non è molto percepibile, ma in una situazione completamente diversa, come quella sotto, la differenza salta agli occhi!PictureChi conosce questa scultura collocata ai piedi dell'obelisco di Marconi all'Eur (Roma) sa bene che funge da rotatoria per il traffico che viene o si dirige verso la statale Pontina. Un traffico intenso e senza sosta. Questa inquadratura avrebbe sofferto molto dalla presenza delle auto che passano. Ma con un tempo di oltre 10 secondi, necessario a imprimere l'immagine sulla pellicola grazie al foro stenopeico in un giorno nuvoloso, le macchine in movimento spariscono, perché completamente mosse. Sono visibili solo quelle parcheggiate, sullo sfondo, ferme. Magie del foro stenopeico! Notare anche la resa estremamente grandangolare del foro sulla Agfa Isola; altra caratteristica è la caduta di luce (e qualità) ai bordi, evitabile solo collocando il film non in piano, come in ogni normale fotocamera, ma curvo, come avviene in alcune fotocamere stenopeiche realizzate in legno e vendute a caro prezzo. Ma, per quanto mi riguarda, questo effetto "quasi Holga" con i bordi sfumati e vignettati piace molto...

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