Le bottiglie sono un soggetto molto comune e delicato nella fotografia di still life. La loro superficie di vetro richiede particolare attenzione perché può comportarsi al tempo stesso come un materiale traslucido e come un materiale riflettente.
In questo tutorial sulla fotografia still life, ti farò vedere alcune foto che ho scattato per campagne fotografico e ti spiegherò come ho impostato l’illuminazione per ottenere foto belle, corrette ed efficaci.
Il problema generale nel fotografare le bottiglie
In generale, quando fotografi bottiglie di vetro, devi fare attenzione sia a ciò che vedi attraverso la bottiglia, sia ai riflessi prodotti sulla superficie di vetro. Devi evitare l’uso di luce diretta perché crea antiestetici riflessi puntiformi, appiattisce le forme della bottiglia e mette in luce i difetti della superficie di vetro.
Invece, preferisci l’uso della luce diffusa, con cui dovrai creare riflessi luminosi di forma allungata per descrivere le forme della bottiglia. Fai particolare attenzione anche ad illuminare in maniera uniforme l’etichetta, e a valorizzare quando richiesto la trasparenza ed il colore del liquido contenuto.
Di solito, per l’illuminazione generale della bottiglia e dell’etichetta si usano dei softbox sistemati ai due lati, leggermente in avanti. Per valorizzare la trasparenza del liquido contenuto si usa uno sfondo luminoso oppure un softbox o altra fonte luminosa dietro alla bottiglia (come nell’esempio qui sotto).
Primo esempio: sfondo argentato nascosto
In alcuni casi puoi utilizzare un cartoncino ricoperto di carta stagnola sagomato con la stessa forma della bottiglia e nascosto dietro di essa.
La foto qui sopra è stata scattata su fondo nero e, per evitare che la bottiglia risultasse scura, ho aggiunta un cartoncino argentato, sagomato in maniera da nascondersi dietro la bottiglia, che riflettesse la luce del fresnel posto in alto. Ho illuminato l’etichetta con un fascio di luce ristretto proveniente da un faro spot, mentre la luce proveniente da un bank posto di lato descriveva la forma della bottiglia.
Secondo esempio: composizione di due scatti
Talvolta puoi ottenere il risultato che desideri solamente combinando due o più scatti in post produzione.
La foto qui sopra è il frutto del montaggio delle parti di due scatti. Ho realizzato il primo scatto (foto a sinistra qui in basso) con due bank posti ai lati della bottiglia, in maniera da creare dei riflessi che descrivessero la sua silhouette (foto a destra qui in basso). Ho illuminato il fondo solo con uno stretto fascio di luce spot, mentre una luce fresnel dall’alto creava l’atmosfera dello scatto.
L’etichetta, che presentava il problema di avere i testi in vernice argentata, richiedeva una illuminazione diversa. I softbox dovevano essere posti davanti alla bottiglia (foto a destra qui sotto), ma questo avrebbe prodotto dei riflessi antiestetici sul fronte della bottiglia (foto a sinistra qui sotto). Così, ho effettuato due scatti e, dopo lo scontorno, ho fuso le due immagini, eliminando anche i riflessi indesiderati con lo strumento timbro clone di Photoshop.
Terzo esempio: scatto ambientato
La foto qui sopra è un esempio di scatto ambientato, difatti non ho utilizzato il solito fondale di stoffa ma ho collocato la bottiglia su un pianoforte. La campagna pubblicitaria del prodotto doveva dare l’idea che la produzione del vino fosse un’arte, collegandola alla musica.
Volevo un’immagine che avesse come colori principali il bianco e il nero dei tasti del pianoforte, che poi ben si accostavano ai colori dell’etichetta della bottiglia. Sia la bottiglia sia il pianoforte hanno una superficie assai lucida, che si comporta quasi come uno specchio, ponendo il problema del controllo dei riflessi luminosi.
Per l’illuminazione (nella figura qui sopra) ho quindi impiegato due softbox, uno posto di fronte al soggetto e l’altro lateralmente, in posizione leggermente arretrata. I due softbox hanno creato i giusti riflessi sia sulla bottiglia, descrivendone bene la forma e la rotondità, sia sul pianoforte, illuminandone la superficie e creando così la giusta atmosfera.
Nella foto qui sopra ho fotografato le bottiglie su un tronco di olivo con un ramoscello davanti, per suggerire l’idea che il prodotto è genuino (infatti è biologico). Il pane con l’olio in primo piano, leggermente fuori fuoco per non distogliere l’attenzione dal soggetto principale, suggerisce uno degli usi più indicati per un olio di grande pregio. L’illuminazione (che puoi vedere qui sotto) doveva descrivere bene la bottiglia ma essere calda, avvolgente come la luce solare autunnale.
Ho scelto quindi la tecnica della gabbia di luce, sistemando tre bank: due ai lati del set ad uno in alto. I riflessi creati dai bank descrivono in maniera adeguata la bottiglia e rendono assai luminose le sue capsule dorate. Per mettere in risalto ancora di più il soggetto e creare la giusta atmosfera ho usato un fondale di stoffa con i tipici colori autunnali, posto distante dal soggetto in maniera da essere fuori fuoco. Ho illuminato il fondo da una luce spot prodotta da un faro con cono concentratore, che ha creato un alone di luce dietro alle bottiglie.