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Fotografo del mese: Richard Avedon

Da Tickleframe @tickleframe

Fotografo del mese: Richard Avedon Tickleframe

Richard Avedon è stato un grande artista del 900, un testimone ed un fotografo che ha rivoluzionato al tempo stesso immagine e stile. Vorrei nascesse per questo artista una curiosità che possa andar al di là della sua biografia (come d’altra parte cerco di fare tutte le volte che propongo l’analisi del nostro fotografo del mese), poiché la genialità di Richard Avedon è stata soprattutto nel saper rompere gli schemi, anche quelli della moda rimasti sempre rigidi ed insormontabili.

Richard Avedon Richard Avedon nasce a New York nel 1923. Studia dapprima filosofia alla Columbia University, ma in un secondo momento decide di dedicarsi alla fotografia da autodidatta. Gli studi però lo annoiano, la sua indole è irrefrenabile, così nel 1942 si arruola nella Marina Militare come fotografo di autopsie e foto d’identità, che in alcuni casi erano dei veri e propri ritratti ai propri compagni di camerata. Nel 1944 incontra Alexey Brodovitch, leggendario art director di Harper’s Bazar, con il quale inizia una importante collaborazione artistica che lo porterà ad interessarsi e a studiare fotografie di moda. Questa collaborazione durerà dodici anni cambiando radicalmente la foto di moda. A quel tempo le fotografie di moda erano infatti rilegate alle sale posa, dettate da modelle rigide e quasi asettiche. Richard Avedon invece, fu folgorato dal carattere delle modelle più che da quello dei loro vestiti ed introdusse un nuovo stile giovane ed anticonformista. Ispirato dal fotografo ungherese Martin Munkacsi, Avedon portò infatti le sue modelle fuori dallo studio, ritraendole per strada o in locali notturni. Richard Avedon Richard Avedon rivoluzionò così la fotografia di moda: un fotografo del Novecento con radici nello stile ottocentesco, mescolato al “divismo” del cinema statunitense degli anni Trenta. Le sue immagini sono moda in movimento, esalta la frizzante gioiosità delle modelle, non più immobili, e le incornicia in contesti che si sanno contraddistinguere all’interno di un’epoca.

Avedon non si occupò solo di moda, ma anche di notizie e attualità: la sua prima retrospettiva è del 1962 allo Smithsonian di Washington D.C.; nel 1963 fotografò le persone con in mano il giornale che dava la notizia dell’assassinio di Kennedy; nel 1989 assistette in prima persona alla caduta del muro di Berlino. E poi tantissimi ritratti a personaggi famosi: Buster Keaton, Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, Ezra Pound, Dwight D. Eisenhower, Andy Warhol, i Beatles, fino ad arrivare ad un giovanissimo Barack Obama.

Marilyn ritratta da Avedon

Uno stile quello di Avedon ricco di attenzione, scrupoloso, ma che riesce a far emergere qualcosa di più dell’immagine: oltre ai tratti fisiologici scova i tratti psicologici e sentimentali. Le immagini allestite al MOMA nel 1974 nelle quali ritrae il padre martoriato dal cancro e dalla vecchiaia ne sono il più lampante esempio.

Padre di AvedonNel 2004 muore in seguito alle complicazioni dovute ad un’emorragia cerebrale. Le opere di Avedon arricchiscono le collezioni del Museum of Modern Art e Metropolitan Museum of Art di New York, del Centre Georges Pompidou di Parigi e di molti altri musei e esposizioni in tutto il mondo.

Le mie fotografie non vogliono andare al di là della superficie, sono piuttosto letture di ciò che sta sopra. Ho una grande fede nella superficie che, quando è interessante, comporta in sé infinite tracce.

Questo il video (ne ho scelto uno solo ma potete vedere tutta la serie) di un approfondimento riservato a Avedon con una personale ed intensa intervista, dove potrete ammirare numerose altre opere dell’artista.

 

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