Restate a casa, spalate, arrangiatevi. Anzi per sintetizzare l’insieme di messaggi di disorganizzazione e impotenza che sale da tutta Italia e insieme di indifferenza sostanziale anche alla sola idea di un buon governo, il messaggio perfetto sarebbe: fottetevi. Di fronte a un periodo di freddo e neve annunciato con una settimana di anticipo, il Paese si è come squagliato dentro l’incompetenza dei suoi eletti, la noncuranza delle aziende che ostentano modernità, la disorganizzazione e l’improvvisazione.
Cinque morti finora, ferrovie sconvolte, treni pendolari fermi da 18 ore in mezzo alla neve con 150 persone a bordo, traghetti che sbattono, scuole chiuse, aeroporti chiusi, soccorsi che non arrivano, sale che nessuno si è preoccupato di accumulare e spargere, autobus senza catene, una città distrutta dal terremoto abbandonata a se stessa. E per giunta anche le prese per il sedere: la commissione d’inchiesta annunciata da Alemanno per arrivare a sapere chi è quel sindaco incapace e testa di cazzo che non ha saputo governare 30 centimetri di neve. Il sito delle ferrovie che non dice nulla sui ritardi biblici e sui treni bloccati, ma che beotamente continua ad annunciare che il futuro va veloce.
Gli slogan e la realtà. Di fronte a tutto questo, all’evidenza di un Paese dove apatia, profitto, improvvisazione e favole fanno da scenario a condizioni sempre più dure, non si è sentita nemmeno una parola dal governo che evidentemente ritiene che non sia compito suo occuparsi di queste cose. Neanche Andrea Riccardi, quello di Sant’Egidio, il santo subito convertitosi alle bastonate ai poveri, ha pensato di spendere due parole per l’emergenza umanitaria. Ma no è troppo impegnato nelle televisioni a fare i compitini, in quel penoso tentativo di mostrarsi ubbidiente e catechizzato.
L’inverno scorso almeno avremmo sentito qualcuno dire che affrontavamo l’emergenza meglio altri, una balla colossale che però era almeno l’offa del potere ai cittadini. Adesso nemmeno quello, il sordo e sordido silenzio, la prova di una totale noncuranza. Che davvero verrebbe voglia di riprendere il senso di quegli annunci grotteschi che giungono da questo o da quello e dire: fottetevi.