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Fotti la censura!

Creato il 27 giugno 2011 da Marco4pres

 

Un testo schietto e lungimirante sulla censura.

Lo ripropongo in difesa del diritto di pensiero e di parola anche nel Web!

 

Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. Fotti la censura!! Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. Fotti la 

censura!! 

Fotti la censura!

Cos’é volgare? Chi é morale? Chi, o cosa, la domanda deve essere posta,
chi ha l’onniscienza per definire la decenza, chi decide quello che può
corrompere una coscienza, in quali casi bisogna censurare, su quali basi si
opera per evitare che arrivi qualcosa all’orecchio della gente, qualcosa che
offende, qualcosa di indecente, cos’é la parolaccia? Cos’é il buongusto?
Cosa provoca l’offesa, e qual’é il linguaggio giusto? No, nessuno può
rispondere lo so, nessuno fa le veci dei principi che io ho. Mi riferisco a
quegli sbirri incravattati che mi chiamano scurrile e indignati dal mio parlare
chiaro, dal mio dire le cose come stanno, e che di tutto fanno per zittirci,
incapaci di capirci, il dissenso é risolto, si chiedono ancora cos’é andato
storto, difensori col fiato corto di un perbenismo morto, e comunque
inquisitori, a ragione o torto, chiaro, forte e chiaro mi esprimo, se per me sei
stronzo, stronzo ti dico, rifiuta i mezzi termini, combatti chi ti oscura, grida la
tua rabbia, e fotti la censura!!!

Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. Fotti la censura!! Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. Fotti la 
censura!! Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. Fotti la censura!! Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. 
Fotti la censura!! 

Fotti la censura!

Vivo dove per vendere saponette bisogna mostrare una serie di culi e di
tette, dove per soldi anche la moralità si vende, ed ecco cos’é volgare, cos’é
che mi offende, ma per la strada c’è rabbia, qualcosa si muove, qualcosa di
violento, qualcosa di irruento, qualcosa di cui faccio parte, e di cui fa parte
anche il mio modo di parlare, non mi si deve bloccare …con questa merda di
segnale, Art. 31 trasgredire nel dire, Art.31 due parole per agire contro il
sistema d’immagazzinazione di pensiero per distinguere ciò che é
occultazione del vero, la censura mi blocca …per ogni vaffanculo un tappo
sulla bocca, si, vengo travisato ignorante, inferiore considerato, perché
spesso ho osato, ma non c’é niente di più immediato, e che a quello che
dico dia più significato, ascolta bene il senso di queste parole, sarò pesante
si, ma quando ci vuole ci vuole, allora fotti chi lo combatte perché ne ha
paura …fanculo!! Fotti la censura!!

Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. Fotti la censura!! Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. Fotti la 
censura!! Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. Fotti la censura!! Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. 
Fotti la censura!! 
Io sono volgare, io sono immorale, sono certamente un individuo da evitare?
No, non ne sono sicuro, anzi di chi lo dice io me ne batto il culo di queste
persone che non si possono toccare, insultare, criticare, contrastare,
censurare, perchè al loro parlare han dedicato la vita, e la loro volgarità é
volgarità costituita, fotti chi vuol dire sempre quello che gli viene in mente e
se ne frega di ascoltare la risposta di chi mi sente, noi Art.31 nuovo modo di
espressione non possiamo confinarci in una falsa educazione che ci é
imposta, non proposta, messa dove si mette una supposta, ci impegniamo
per divulgare quelle idee nuove che fanno male a chi rifiuta questa cultura e
che procura una dura cura proprio a quella legislatura che decide la fattura
dei prodotti di rottura e che é tutta una montatura per difendere la dittatura
degli insegnanti di una cultura che definiamo spazzatura, e allora fotti quella
fasciatura scura, che ti opprime che ti incula, entra nella linea dura fotti la
fottuta censura!!

Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. Fotti la censura!! Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. Fotti la 
censura!! Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. Fotti la censura!! Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. 
Fotti la censura!! Fotti, fotti, fotti, fotti, fotti. Fotti la censura!! Fotti la fottuta 
censura 

Fotti la censura - Aricolo 31

Dall’album “Strade di città” (1993)



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