- Anno: 2014
- Durata: 134'
- Distribuzione: Bim
- Genere: Drammatico
- Nazionalita: USA
- Regia: Bennett Miller
- Data di uscita: 12-March-2015
Foxcatcher, basato sulla vera storia di Mark e Dave Shultz, interpretati rispettivamente da Channing Tatum e Mark Ruffalo, fratelli e campioni olimpionici di lotta libera, e del loro infausto incontro professionale e umano con il milionario John Du Pont (Steve Carrell), edere di una famiglia di industriali ossessionato dall’idea di trasformare la sua tenuta nella sede ufficiale degli allenamenti della nazionale di wrestling, prende spunto dall’omonima autobiografia di Mark Schulz scritta di pari passo con la sceneggiatura curata da E. Max Frye e Dan Futterman. Con cinque nomination agli Academy Awards, dove è stato ingiustamente snobbato in favore di scelte pigramente scontate (vedi la statuetta a Eddie Redmayne), Foxcatcher, già in concorso a Canne67 dove ha vinto il premio per la miglior regia, incrocia abilmente il dramma familiare/sportivo dei suoi protagonisti (dal sentimento di amore e odio che prova Mark per il vincente e rispettato fratello Dave, rappresentato anche attraverso la fisicità degli abbracci/lotta dei loro allenamenti, al rapporto soffocante e repressivo che lega l’anziana madre di Du Pont al figlio) con la cronaca nera (l’uccisione di Dave da parte di un sempre più megalomane e disturbato Du Pont).
Ricoprendo un arco temporale di circa dieci anni, dal 1987 al 1996, Bennett Miller riesce a condensare in poco più di due ore un ricco materiale narrativo, intessendo fili invisibili che legano i vari tasselli della storia, senza mai perdersi, ed amplifica il talento dei tre attori protagonisti, straordinari nel tratteggiare psicologicamente e fisicamente i loro personaggi (dal bulimico affettivo ed infantile Mark che si autopunisce fisicamente quando non raggiunge i suoi obiettivi fino alla velata omosessualità di Du Pont). Con una regia dall’andamento lento che ne sottolinea la drammaticità, Foxcatcher racconta una storia americana che nella mente esaltata del miliardario dovrebbe condurre alla sua affermazione e consacrazione, rappresentata dalle vittorie sportive di Mark, specie nei confronti di quella madre mai materna e sempre pronta a sminuirlo, ma che si tramuta in una sconfitta umana collettiva dove non c’è nessuna medaglia d’oro ad aspettare i suoi protagonisti ma solo una fitta nebbia paralizzante, come quella che avvolge la tenuta Foxcatcher.
Manuela Santacatterina