Una forte esplosione ha causato almeno due morti e sedici feriti (di cui tre gravissimi) nella fabbrica cinese di Chengdu della Foxconn, la multinazionale dell’elettronica dove si assemblano gli iPad 2 della Apple e i prodotti di molte altre aziende hi-tech. Il bilancio delle vittime sembra purtroppo destinato a salire, mentre la casa di Cupertino ha espresso il suo cordoglio per la tragedia. Fermate le linee di produzione.
C’è però in questa tragedia un altro particolare agghiacciante: i problemi di sicurezza degli stabilimenti della Foxconn erano già stati ampiamente descritti appena due settimane fa, con una denuncia messa nero su bianco dalla Sacom, la società di Hong Kong che il 6 maggio aveva pubblicato un report nel quale si descrivevano le pessime condizioni della “fabbrica dei suicidi”. Al capitolo 4 dello studio (da pag. 13), intitolato “Work Safety”, si legge: “Tra i tre diversi stabilimenti della Foxconn, in quello di Chengdu le condizioni di sicurezza e tutela della salute per i lavoratori sono allarmanti (…). Gli addetti non ricevono alcun tipo di addestramento per quanto riguarda l’utilizzo di materiali chimici e non possono contare su nessun tipo di ispezione in loco sulle tematiche legate alla salute. (…) I lavoratori lamentano anche scarsa ventilazione e la mancanza di protezioni per il personale”. Al momento la dinamica dell’incidente non è ancora stata chiarita certo è che, letto adesso, l’allarme della Sacom suona come un drammatico presagio.
[fonte Il Sole 24 ore]
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