Tante persone sono affascinate dai prodotti di aziende come Apple, Motorola, Nokia, Sony e Nintendo; ma poche sanno di quello che sta dietro a questi gioielli. E parlo della Foxconn, un’azienda multinazionale che sotto contratto assembla la maggior parte dei prodotti dei grandi marchi riportati sopra e molti altri; e parlo soprattutto delle pessime condizioni in cui sono costretti a lavorare milioni di dipendenti.
Tra tutte le aziende sparse per il mondo, quelle in condizioni peggiori sono quelle delle città cinesi: dotate sì di dormitori, servizi e divertimenti per i lavoratori, ma causa di stress per gli stessi, costretti a lavorare più delle ore previste dal regolamento -si parla di 60 ore alla settimana, invece di 48- reclusi per necessità in questi stabilimenti.
Se situazioni di reclusione si sono viste in un passato non tanto remoto (seconda guerra mondiale), dove le persone perdevano la loro dignità fisica, denudate, schiavizzate e lasciate senza cibo a morire, queste si presentano ancora oggi nel XXI Secolo. A perdere la dignità, e oggi potremmo dire solamente mentale, sono individui dai 18 anni in su, intristiti all’interno di queste mura che soffocano ogni personalità per uno scarno stipendio di appena 130$. Ed è questa situazione di stress e reclusione che forse spiega i molti suicidi avvenuti negli anni in questa azienda.
La Fair Labor Association, a marzo del 2012, ha constatato una vasta gamma di violazioni che vanno dagli impianti pericolosi, agli orari di lavoro lunghissimi e alla scarsità delle pause.
A tentare di insabbiare o comunque provare a sminuire le numerose denunce è stata soprattutto l’azienda più potente sotto contratto con la Foxconn: l’Apple. Con il suo potere, il suo ruolo di leader del mercato e i suoi profitti clamorosi è riuscita a spegnere le critiche e le accuse seducendo la società di consumo con i suoi prodotti che vanno dagli iPhone, agli iPod e agli iPad.
E tutto questo si è chiuso con la promessa della Foxconn di migliorare le cose all’interno dell’enorme azienda entro il 2014: assunzione di più lavoratori, diminuzione delle ore di lavoro, introduzione di robot sulle catene di montaggio per svolgere i lavori più ripetitivi e pericolosi, sono solo alcuni degli interventi che Foxconn ha promesso di fare.
Come andranno a finire le cose non lo sappiamo, ma il rischio di suicidi è ancora molto elevato; tanto che ora, l’unica soluzione adottata dall’azienda per ‘risolvere’ questo problema è stato istituire “feste aziendali” anti-suicidio con tanto di magliette per i lavoratori con la scritta “AMIAMO FOXCONN!”.
In questi ultimi giorni il giornalista Rob Schmitz ha avuto la rarissima opportunità di accedere allo stabilimento della Foxconn e ne ha realizzato un video che ci mostra come sono le reali condizioni dei dipendenti dell’azienda (ricordiamo comunque che la situazione è molto seria ed i diritti dei lavoratori non devono e non possono essere calpestati).
Clicca qui per vedere il video incorporato.
Insieme al video che vi abbiamo riportato sopra, Rob Schmitz ha detto:
Infine vi mostriamo un breve ma molto esaustivo e completo documentario realizzato dal primo giornalista della ABC che ha avuto la possibilità di accedere alla fabbrica e documentare la situazione“La prima notizia errata che viene continuamente diffusa in tutto il mondo riguarda la concezione che noi abbiamo della Foxconn, tecnicamente essa viene definita come una fabbrica, ma nella realtà è tutt’altro che un semplice stabilimento. Dopo aver varcato i cancelli e iniziato a camminare per le vastissime aree, ben presto ti rendi conto che effettivamente essa è una vera e propria città con oltre 240’000 dipendenti, di cui 50’000 vivono direttamente all’interno della stessa.
Tra i vari edifici è possibile trovare fast-food, ristoranti, banche, caffè, un negozio fotografico per matrimoni e una libreria completamente automatizzata. Oltre a questi trovano posto un palazzetto per giocare a basket, campi da tennis, una palestra, due enormi piscine e uno stadio per giocare a calcio, sempre all’interno del campus.
Per completare l’opera, nella “fabbrica” esiste una stazione radio (Voice of Foxconn), un’emittente televisiva ed una stazione di pompieri”.