Magazine Cinema
(Foxfire: confessions d'un gang de filles)
di Laurent Cantet (Francia/Canada, 2012)
con Raven Adamson, Katie Coseni, Madeleine Bisson, Claire Mazerolle, Paige Moyles
durata: 143 min.
L'Utopia e la Ragione, l'idealismo e la realtà. L'America come fucìna di sogni e il suo rovescio, ovvero il conformismo imperante che seppellisce ogni ideologia. Laurent Cantet abbandona la propria patria (la Francia) per trasferirsi nei puritani Stati Uniti degli anni '50, quando un gruppo di giovani studentesse stanche dei soprusi e dei maltrattamenti subìti dai colleghi maschi (ovviamente nel silenzio totale di un'opinione pubblica bigotta e perbenista) fondano una specie di 'comunità' per donne offese, violentate, e non disposte a tollerare ulteriori vessazioni. Le Foxfire, appunto. Le cose all'inizio andranno benissimo, tanto che il gruppo diventa sempre più numeroso, ma poi all'atto pratico il desiderio sempre più smodato di vendetta nei confronti degli uomini degenererà rapidamente in una violenza assurda e deprecabile, che distruggerà ogni sogno.
Opera 'scomoda' e coraggiosa questo Foxfire, che ha soprattutto il merito di irrompere nel mercato americano parlando di 'comunismo' e 'bene comune', concetti ancora oggi indigesti a gran parte della popolazione, Oltre, naturalmente, a sollevare un problema (quello della violenza sulle donne) purtroppo ancora oggi tragicamente attuale. Tratto dal romanzo omonimo di Joyce Carol Oates, considerata negli ambienti letterari la più grande scrittrice americana vivente, Foxfire è un tentativo (solo parzialmente riuscito) di dimostrare quanto ogni utopia, seppur illuminata, possa essere deleteria se portata alle estreme conseguenze: sarà infatti l'uso della violenza per contrastare la stessa violenza a far naufragare il sogno delle ragazze protagoniste, chiara parabola di condanna verso ogni protagonismo e totalitarismo.
Peccato però che il sopravvalutatissmo Cantet (vincitore di un'immeritata Palma d'Oro nel 2008 con La Classe, scippata al nostro Gomorra) diluisca questa rabbia in 143 interminabili minuti pieni di banalità e ripetizioni, senza slanci e senza particolare tensione emotiva. Un lavoro che avrebbe meritato una maggiore capacità di sintesi e, allo stesso tempo, un maggior approfondimento di certe situazioni appena accennate e poi prudenzialmente evitate, che avrebbero conferito al film ben altro spessore (pensiamo all'omosessualità latente della leader delle ragazze, subito sottaciuta, forse per questioni produttive...). Rimangono comunque le buone prove delle giovani attrici (in special modo della protagonista Raven Adamson) e un'attenzione particolare ai dialoghi e alla sceneggiatura, qualità che poi ritroveremo, sfruttate meglio, nel successivo Retour a Ithaque.
Questa recensione partecipa, più che volentieri, alla rassegna sulle Bad Girls organizzata dalla brava Arwen Lynch del blog La Fabbrica dei Sogni. Ecco qui di seguito l'elenco completo dei partecipanti con i relativi link. Buona visione!
La fabbrica dei sogni: BOUND, TORBIDO INGANNO
Il Bollalmanacco di Cinema: AMICHE CATTIVE
Pensieri Cannibali: MEAN GIRLS
Non c'è paragone: LA CONIGLIETTA DI CASA
Delicatamente perfido: THE HOLE
Recensioni Ribelli: THE MACHINE GIRL
White Russian: ORANGE IS THE NEW BLACK
In Central Perk: THIRTEEN
Obsploitation: FASTER PUSSYCAT KILL KILL
Prevalentemente anime e manga: KILL LA KILL
Director's Cult: LA SIGNORA AMMAZZATUTTI
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