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Fra ambiente e societa': quali le consapevolezze per il rischio?

Creato il 18 marzo 2014 da Alessandro @AleTrasforini
"[...] La previsione di una fase di soglia di catastrofe sistemica non si può ancora basare su rigorosi modelli; ciò non significa, tuttavia, che essa sia irragionevole. [...] tali modelli non sono ancora computabili non soltanto perché troppo complessi, ma [...] perché non conosciamo la variabile fondamentale, senza la cui definizione non si possono rischiare previsioni. 
Possiamo tracciare ragionevoli proiezioni sul clima, sulle risorse, sulla biodiversità; possiamo [...] costruire modelli su fattori sociali come l'instabilità indotta dalla povertà o il conflitto per l'acqua che scarseggia. 
Ma non abbiamo la risposta alla questione fondamentale: quali scelte faremo noi - collettivamente e consapevolmente - come umanità libera di decidere il proprio destino? [...]
Fra i tanti futuri possibili, anche come conseguenza delle nostre scelte, possiamo quindi addentrarci in previsioni in un caso specifico, quello della nostra inerzia. 
Se la nostra scelta sarà di non scegliere, di chiudere gli occhi, è ragionevole delineare una valutazione globale del prossimo futuro sulla base del passato: un passato che somiglierebbe al futuro poiché anche in passato non abbiamo governato il nostro stesso destino e abbiamo invece reagito in maniera inconsapevole agli eventi, se non altro perché non avevamo la comprensione necessaria per fare altrimenti. [...]
in altri contesti [...] pesanti e rapide variazioni del clima sono state sopportate dalle civiltà che, malgrado dure conseguenze, si sono adattate. Anche in passato, altri eventi naturali hanno provocato impatti sociali gravi, in alcuni casi più rapidi e devastanti di quelli che potrebbe creare il riscaldamento globale [...]
c'è una pessima novità: collassi civili che in passato si verificavano su scala regionale, oggi si verificherebbero su scala globale. Si profila un salto di qualità del livello di rischio che affrontiamo e che rende la prossima fase diversa da tutte le altre a causa di due fattori inediti: la globalità delle fluttuazioni nella stabilità degli equilibri umani che interagisce con la globalità delle fluttuazioni degli equilibri ambientali.
La novità [...] sarebbe che le fragilità di una collettività umana globalizzata [...] stanno entrando in "risonanza" e in un rapporto di causa-effetto di tipo cumulativo con un ambiente globale sempre più sregolato. 
Su scala planetaria e globale [...] le vibrazioni sempre più scomposte di una collettività umana incapace di agire consapevolmente amplificano le oscillazioni disordinate dell'ambiente che abbiamo sregolato che [...] favoriscono condotte umane sempre più erratiche e irragionevoli. 
Uno stato di generale e crescente disordine sistemico che si autoalimenta, che disgrega sempre di più anche le poche capacità di scelta di cui avevano dato prova gli esseri umani, che vanifica i piani; uno stato di caos ove sempre più sarà necessario badare ognuno a se stesso giorno per giorno, senza contare sulla coesione dei gruppi o sulla certezza della primavera; una soluzione satura e imprevedibile, ove una goccia qualunque potrebbe far traboccare il vaso e deformare i parametri dell'intero ecosistema di cui siamo parte. 
Rispetto al passato [...] le novità dirompenti sarebbero due: 
  • l'interconnessione globale delle attività umane, che fa presagire sviluppi planetari come conseguenze di un unico degrado ambientale, piuttosto che sacche locali ed isolate di instabilità;
  • il carattere cumulativo e risonante del ciclo globale di interazioni fra umanità e ambiente; mentre in passato il ciclo si apriva e si chiudeva con mutamenti naturali che determinavano conseguenze umane, oggi attività umane globali producono alterazioni ambientali globali che [...] stimolano un certo disordine umano che fomenta ulteriore disordine nei cicli naturali [...] in un ciclo che si prospetta molto inquietante.

Quanto sia probabile la catastrofe sistemica, la scienza non sa ancora dircelo con precisione matematica; spetta a ciascun individuo farsi un'opinione. 
Per giudicare su un'eventualità possibile, occorre [...] rendersi conto di ciò che la scienza già considera probabile e scorrere le profezie puntuali - compilate dati alla mano degli oracoli di sventura. [...]"
Fonte: L'Arca di Noè - Per salvarci tutti insieme, Grammenos Mastrojeni, ChiareLettere

FRA AMBIENTE E SOCIETA': QUALI LE CONSAPEVOLEZZE PER IL RISCHIO? Fonte immagine: www.uniss.it

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