Magazine Società

Fra ambiente, societa', scelte difficili, approccio coordinato, logica di azione "glocale"...ed anno nuovo

Creato il 31 dicembre 2015 da Alessandro @AleTrasforini

Il potenziale contenuto della riqualificazione totale che potrebbe attuarsi in chiave ambientale ed ecologica non pare riassumibile sottostando all'azione di poche semplici misure aventi più che altro lo scopo di tamponare una situazione grave.
Situazione che, andata progressivamente aggravandosi, è peggiorata per cause che un semplice post in chiusura d'anno non potrebbe in alcun modo riassumere con efficacia.
Ciò che appare ( meno in)certo, allo stato attuale, è che lo stato di bassa attuale sarà destinato a ripetersi o perpetuarsi qualora non vengano assunti i giusti provvedimenti.
Misure che dovranno avere caratteristiche largamente strutturali e non certo occasionali, in quanto i rischi che il mondo intero va correndo sembrano essere sempre più globali ed interconnessi l'uno all'altro. In corrispondenza dell'anno che verrà la minaccia costituita dalla ( fino ad oggi mancata) tutela dell'ambiente e degli ecosistemi potrà trasformarsi in un pericolo permanente ed ancora più lancinante, per tutta la società intera. A livello globale è forse questa l'urgenza che appare essere al contempo più palese e sottovalutata.
Nel definire nuove prospettive di azione, per fortuna o purtroppo, dovrebbe essere più che lecito attendersi un cambiamento radicale nel modo di concepire una lunghissima serie di argomenti che sembrano alquanto complessi da sintetizzare efficacemente: mobilità, sostenibilità, contabilità ambientale, transizione etica, cambiamenti energetici solo per citare alcuni capisaldi.
Di fronte al lavoro da fare per ( sperare di) garantire futuro ed equità esistenziale al pianeta Terra potrebbero essere messe le misure caratteristiche del " pacchetto" ambientale promosse dalle autorità italiane nel percorso di " lotta" allo smog ed agli altissimi livelli di emissione registrati.
Si riporta nel seguito un quadro generico dei provvedimenti concordati fra Governo, Regioni e Comuni italiani tratto dall'articolo " Governo-Comuni: due gradi in meno di calore e auto più lente in caso di emergenza smog" tratto da La Repubblica:

  • Istituzione di un Comitato di Coordinamento ambientale, composto da rappresentanti di Regioni e Città metropolitane. Lo stesso potrebbe avere finalità di monitoraggio e controllo in materia di trasporti ed emissioni;
  • Incentivazione al passaggio verso forme di trasporto pubblico a bassa emissione, promuovendo quindi il rinnovo progressivo del parco mezzi attualmente esistente;
  • Possibile progetto di incentivazione specifica votata alla sostituzione del parco macchine privato, per quanto riguarda gli Euro 3.

In aggiunta a questi provvedimenti sono stati successivamente aggiunti limiti di velocità variabili in funzione delle circostanze e limitazioni agli impianti di riscaldamento ed alle temperature massime da assegnare agli edifici sia pubblici che privati.

Può questo quadro essere pietra miliare nell'arginare le emissioni ed i consumi energetici che stanno contribuendo a causare danni ingenti a pianeta, Stati, uomini, animali, piante ed ecosistemi?

La risposta a questa domanda, alquanto scontata per alcuni punti di vista, è riassunta da un contributo di Benedetta Tobagi contenuto in un numero de La Repubblica di pochi giorni fa.

Lo stesso è stato segnalato dal blog ciwati.it qualche giorno fa, internamente al post " Fino a qui tutto bene". Si riporta nel seguito uno stralcio significativo del pezzo citato:

"[...] La sfida dell'inquinamento [...] richiede un approccio coordinato [...]: per trasformare gli impianti di riscaldamento [...], promuovere i trasporti su rotaia, incentivare il passaggio alle auto ibride ed elettriche. Di 'approccio coordinato' [...] non se ne vede granché. Nella metropoli assediata dall'emergenza inquinamento, balenano le contraddizioni. [...] (...)gli esperti [...] ricordano che una drastica riduzione del trasporto su gomma è conditio sine qua non per contrastare in modo efficace l'inquinamento atmosferico [...]. Il nodo sta qui. Pioverà, prima o poi; il livello delle polveri scenderà, il problema Pm10 tornerà mediaticamente invisibile, com'è fisicamente impercettibile nella vita quotidiana, e si andrà avanti come prima, tra sussulti di buona volontà dei cittadini ed amministrazioni più o meno virtuose, ma in assenza di un piano coordinato di prevenzione strutturale. L'approccio al problema delle polveri sottili, da questo punto di vista, non mi pare troppo diverso da quello alla prevenzione dei rischi sismici e idrogeologici, purtroppo. Che è poi quello della storiella raccontata nel [...] film di Mathieu Cassowitz L'odio: 'È la storia di una società che precipita, e che mentre sta precipitando si ripete per farsi coraggio 'fino a qui tutto bene', 'fino a qui tutto bene', 'fino a qui tutto bene'. Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio'. [...]"

Quando il problema mediaticamente generatosi troverà un abbassamento della gravità ( riscontrata), pertanto, si rischierà inevitabilmente una crisi altrettanto mediaticamente gestita dei livelli di urgenza percepiti e di necessità di cercare soluzioni adeguate?

Come poter articolare in maniera adeguata le forme di " approccio coordinato" necessarie per fronteggiare pericoli tanto prepotenti e tangibili?

Le risposte a queste domande sono di una natura assai complessa per poter essere sintetizzata, in quanto si dovrebbe mescolare una serie di tematiche e di branche tecnico-scientifiche al meglio possibile le une con le altre: ingegneria, architettura, ecologia, biologia, statistica, fisica, analisi, [...].

Solo per citarne alcune; tutto questo in funzione del citato " approccio coordinato", ormai essenziale da inseguire e realizzare. Le specifiche deliberazioni assunte dalle autorità politico-tecniche nelle sedi sia continentali che mondiali dovranno ( o dovrebbero, a seconda dei punti di vista) avere questo intento come punto tanto fermo quanto urgente da raggiungere.

In prossimità del nuovo anno, pertanto, questo contesto sembra costituire e costruire la prima pietra miliare con cui molti buoni propositi dovrebbero cercare di tradursi in azioni concrete e capillari: da Parigi in avanti, senza ambiguità e con il minor numero di passi falsi possibile.

L'urgenza di una tematica simile dovrebbe trovare una tanto urgente quanto profonda e prepotente risoluzione. Lo status quo di rischi e di male percepito risulta essere ormai chiaro a moltissimi esseri umani, sia in chiave presente che in voce futura.

Servirebbe quindi, più che mai, promuovere un appello urgente all'azione.

Parte di questo necessario appello è riportato in citazione nell'opera " La felicità al potere", pubblicato da Eir Editori. Lo stesso illustra un quadro delle politiche e della vita del Presidente uruguayano José Mujica, definito per via divulgativa da Cristina Guarnieri e Massimo Sgroi.

Il pezzo concernente l'emergenza ambientale è riportato, mediante una sorta di appello ineludibile, nel seguito della presente:

"[...] Se guardiamo [...] il pianeta nel suo insieme, se consideriamo la nostra specie, cosa abbiamo ottenuto? A che punto siamo? Possiamo dire che stiamo meglio? No, nel modo più assoluto.

Gli stessi problemi incalzanti che si denunciavano negli anni Settanta del secolo scorso continuano ad essere presenti e persino ad aggravarsi, raggiungendo in molti casi livelli di estremo allarme.

E molti altri nuovi problemi si sono aggiunti alla lista.

Non abbiamo fatto nulla per arrestare la corsa sfrenata dell'attuale modello di produzione e consumo capitalista. Ogni giorno è più grande la generazione di ricchezze, ma aumentano anche le ingiustizie. Ogni giorno è più scellerato il consumo delle risorse finite del pianeta, e sono più forti i danni all'ambiente. Si stanno realizzando le peggiori previsioni scientifiche in relazione al cambiamento climatico e al riscaldamento globale. [...]

E' sufficiente enumerare alcuni dati che gli esperti degli organismi internazionali hanno esposto al mondo:

  • Il danno causato dagli effetti del clima potrebbe andare dall'1 al 2% del [...] PIL mondiale entro il 2100, se le temperature registreranno un aumento di 2.5°C al di sopra dei livelli pre-industriali. Questa stima dei danni aumenterà arrivando al 2-4% del PIL mondiale per un aumento di 4°C; [...]
  • La desertificazione avanza a un ritmo tra i cinquantamila e i settantamila chilometri quadrati l'anno, e trentotto milioni di chilometri quadrati [...] sono già deserti [...];
  • Il livello del mare, nella media mondiale, relativamente costante per quasi tremila anni, ha registrato un aumento di circa 170 mm nel secolo XX [...] e si stima che si innalzerà perlomeno di altri 400 mm [...] entro l'anno 2100 [...];
  • Il mondo ha perso più di 100 milioni di ettari di boschi tra il 2000 e il 2005, e ha perso anche il 20% degli habitat marini e delle zone litoranee tropicali [...] dal 1970 al 1980. [...];
  • Tra il 1960 e oggi si è triplicata la quantità di grani [...] prodotti nel mondo, mentre la popolazione mondiale è raddoppiata [...];
  • Fra il 30% e il 50% dei quattromila milioni di tonnellate di alimenti che si generano nel mondo vengono buttati via o non si utilizzano. [...];
  • Degli oltre ottocento milioni di persone che muoiono di fame nel mondo, l'80% vive in zone rurali. [...]
  • Più del 95% delle morti dovute ai disastri naturali fra il 1970 e il 2008 sono avvenute nei Paesi in via di sviluppo. [...]

A mio giudizio il nostro problema fondamentale non è con l'ambiente, benché viviamo senz'altro una profonda crisi ambientale. La causa che spiega la ragione per cui non riusciamo ad affrontarla è politica: il problema dell'ambiente è conseguenza di un problema di ordine politico.

Siamo entrati in un'epoca dell'umanità nella quale abbiamo necessità di cominciare a ragionare come specie, non come singoli Paesi. Bisogna difendere la vita come specie.

Abbiamo bisogno di un pensiero globalizzato che ricopra tutta la terra, ma siamo senza governo. L'unica cosa che esiste è una lotta spietata di interessi economici, e ci ritroviamo senza bussola. [...]"

Fonte: Un appello urgente all'azione, " La Felicità al potere", J. " Pepe" Mujica - C.Guarnieri - M.Sgroi, Eir Editori

Da questo appello e per tutti questi punti, pertanto, è più che lecito augurarsi un anno nuovo che sappia essere largamente differente rispetto a quelli precedentemente inaugurati e poi lasciati andare.

L'incedere nella ricerca di soluzioni dovrà avere un passo enormemente superiore rispetto all'impronta lasciata da problemi immensi che sembrano essere sempre più impellenti da arginare.

FRA AMBIENTE, SOCIETA', SCELTE DIFFICILI, APPROCCIO COORDINATO, LOGICA DI AZIONE

Fonte immagine: www.labottegadellaluna.it

" Governo-Comuni: due gradi in meno di calore e auto più lente in caso di emergenza smog", La Repubblica, http://www.repubblica.it/politica/2015/12/30/news/smog_ministro_galletti_incontra_sindaci_e_governatori-130360556/

" Fino a qui tutto bene", Ciwati.it, http://www.ciwati.it/2015/12/29/fino-a-qui-tutto-bene/


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :