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Fra distrazione, iva ed imu: quali reali problemi per l'italia?

Creato il 21 settembre 2013 da Alessandro @AleTrasforini
Dall'abolizione dell'Imu all'innalzamento dell'Iva, senza però dimenticare fantastiche giornate passate ad ascoltare dibattiti attorno alla decadenza di un condannato dalla poltrona di Senatore che ha avuto, fino ad oggi, il 99.92% di assenze dalle Sedute parlamentari. Il dibattito collettivo è stato, fino ad oggi, concentrato (od indirizzato?) su queste tematiche: aboliamo integralmente o rivediamo al ribasso l'Imu solamente per i meno abbienti? Quali profili far prendere ai Partiti coinvolti (stritolati) nelle (dalle) "larghe intese", su queste tematiche? In un contraltare di dichiarazioni variegate ed eterne, sono stati comunque davvero affrontati e discussi i reali problemi per cercare di salvare il Paese? La lacunosa informazione sta facendo emergere solamente ora quelli che dovrebbero essere i temi più importanti su cui concentrare sforzi ed attenzioni, specialmente nei mesi che attendono questa Italia.  Chiunque avesse affrontato certe tematiche fino a poco tempo fa, sarebbe stato probabilmente etichettato come pessimista e/o troppo critico: la "grandinata" di dati e notizie che sono arrivate in questi giorni dipingono un contorno infatti sempre meno rassicurante per gli equilibri futuri. Quanto ha infatti annunciato il nuovo Def rimanda nient'altro che ad un qualcosa che, nel male più che nel bene, era già nell'aria e nella sensibilità di chi osserva da sempre con occhio critico l'Italia: economia (ulteriormente) rallenta(ta) con PIL rivisto ancora una volta al ribasso, sforamento del deficit del 3%, probabili manovre di fine anno per assicurare la stabilità nei "confini" stabiliti dagli accordi fatti con le autorità europee.  Continuano ad emergere anche notizie fortemente debilitanti sul fronte della produttività industriale, in crollo verticale secondo gli (ennesimi) ultimi indici statistici. Risuonano, su questi fronti, le parole dette dal Presidente del Consiglio Enrico Letta nel suo discorso di insediamento: 
"[...] Il mantenimento degli impegni presi con il Documento di Economia e Finanza è necessario ad uscire [...] dalla procedura di disavanzo eccessivo e per recuperare margini di manovra all’interno dei vincoli europei. Nelle sedi europee e internazionali l’Italia si impegnerà poi per individuare strategie per ravvivare la crescita senza compromettere il processo di risanamento della finanza pubblica. [...] Di solo risanamento l’Italia muore. Dopo più di un decennio senza crescita le politiche per la ripresa non possono più attendere. Semplicemente: non c’è più tempo. [...] L’architrave dell’esecutivo sarà l’impegno a essere seri e credibili sul risanamento e la tenuta dei conti pubblici. [...] la riduzione fiscale senza indebitamento sarà un obiettivo continuo e a tutto campo. Anzitutto, quindi, ridurre le tasse sul lavoro [...]. Poi una politica fiscale della casa che limiti gli effetti recessivi in un settore strategico come quello dell’edilizia, [...] bisogna superare l’attuale sistema di tassazione della prima casa: intanto con lo stop ai pagamenti di giugno per dare il tempo a Governo e Parlamento di elaborare insieme e applicare rapidamente una riforma complessiva che dia ossigeno alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti. Misure ulteriori dovrebbero essere il pagamento di parte dei debiti delle Amministrazioni pubbliche; l’allentamento del Patto di stabilità interno; la rinuncia all’inasprimento dell’IVA; l’aumento delle dotazioni del Fondo Centrale di Garanzie per le piccole e medie imprese e del Fondo di Solidarietà per i mutui. [...]" (Per informazioni: http://www.europaquotidiano.it/2013/04/29/fiducia-il-testo-del-discorso-di-enrico-letta/)
La realizzazione di molti degli impegni sopra riportati è, ad oggi, inevitabilmente a fortissimo rischio?  Si trattavano già allora di impegni ad elevata improbabilità di concretizzazione?  Fanno da contrasto a queste tinte cupe le parole del Ministro dell'Economia Saccomanni, secondo cui l'Italia sarebbe all'ultimo giro di boa di una crisi ormai devastante. Quando arriverà la tanto cercata crescita economica?
"[...] E' iniziata in questo terzo trimestre e il quarto sarà positivo. La crescita continuerà nel 2014 e contiamo, nell'arco di 2 anni, di arrivare ad un tasso di crescita del 2%. [...] "
Si arriverà veramente ad un 2% di crescita, dopo anni di 0.x e crolli tendenzialmente prossimi al 3%? Se la recessione fosse davvero in uscita, sarebbe anche ora di imbastire riflessioni ed informative serie sulla direzione da assegnare a questo Paese una volta che la crisi sarà 'passata' lasciando dietro sè milioni di posti di lavoro bruciati e troppi anni di tempo persi. Possono le discussioni collettive concentrarsi solamente su Iva, Imu e videomessaggi di condannati in terzo grado quali B.? Possono i dibattiti cercare di definire l'etica ed i punti di vista da riportare nelle sedi Europee, dove sarà prossimamente necessario imbastire serie riflessioni attorno alla necessità inderogabile di rispettare Trattati ed Accordi Europei dalle assai dubbie  validità ed efficacia?  Potrebbero i dibattiti affrontare non solo dinamiche partitiche ma anche questioni radicalmente fondamentali per riavviare il confronto su potenziali settori per (ri)avviare modalità di crescita "alternativa"? Il momento per tirare fuori idee nuove per il futuro dell'Italia è infatti adesso, senza se e senza ma.  Nel breve termine, invece, le promesse inaugurali del Premier Letta saranno probabilmente difficilmente rispettabili per un'Italia così disastrata. Non sono infatti da dimenticare, su questo versante, le parole attribuite  al Commissario UE per gli affari economici Olli Rehn di qualche tempo fa: 
"[...][L'Italia] ha margini di sicurezza molto piccoli per tenere il deficit sotto il 3% dopo le decisioni del nuovo governo sulla tassazione", riferendosi in particolare alla possibilità di togliere l'Imu [...]. Una gran parte di questi margini [...] è già stato usato per il pagamento dei debiti arretrati della pubblica amministrazione, soprattutto alle piccole e medie imprese. [...]"
La procedura di infrazione revocata avrebbe concesso una quota di investimenti pari a circa12 miliardi di Euro, da poter utilizzare sul breve-medio termine. Tali fondi avrebbero dovuto direzionarsi, in cofinanziamento con l'Unione Europea, su tre filoni fondamentali: 
  • infrastrutture;
  • pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione;
  • piano per l'Occupazione.

In virtù di quali provvedimenti era stata conclamata questa 'uscita' da tale procedura? Per informazioni: (Fonte:http://www.repubblica.it/economia/2013/05/29/news/la_decisione_del_consiglio-59905531/) Ad oggi, quindi, con l'abrogazione dell'Imu si sono esaurite completamente le possibilità di manovra  ed i margini di sicurezza per non sforare il 'tetto' stabilito del 3%?  Notizie come queste erano nell'aria da moltissimo tempo, avrebbero dovuto essere adeguatamente inserite ed affrontate nel dibattito collettivo. Cosa attenderci, dunque, per il breve termine?  La questione dell'Iva è diventata infatti un "problema politico" legato vicendevolmente alla discutibile presa di posizione sull'abolizione dell'Imu: tale questione ha infatti assunto sin dall'inizio i contorni di questione politicamente conveniente prima che economicamente utile. Quali provvedimenti attendono l'Italia nel futuro più immediato, o quantomeno per l'orizzonte di fine 2013?  Le parole attribuite al Ministro Saccomanni sono a tal proposito molto chiare: 
"[...] normale manovra di fine anno, che possiamo fare senza ricorrere a particolari misure e che non avrà particolare impatto sulla situazione economica. [...]"
La 'normale manovra' sarà davvero capace di coniugare reali provvedimenti di taglio di spesa con miglioramento dell'equilibrio di bilancio senza intaccare ulteriormente la 'carne viva' del tessuto sociale italiano? Su questo fronte, soprattutto nei Governi passati, sono state fatte troppe promesse di "equità" non adeguatamente rispettate e mantenute. Si spera che le tradizioni non verranno su questo piano rispettate.  Sarà anche necessario aumentare le "dosi" di criticità nei confronti delle dichiarazioni di una certa parte politica che, a corrente alternata, continua a destabilizzare e rompere l'impossibile dopo aver contribuito a devastare uno Stato intero: le promesse elettorali di una certa parte politica non possono certo diventare manifesto elettorale di un Governo nato per favorire compromessi e "larghe intese" per fronteggiare un'emergenza devastante.  Qualora fosse così, Governo e Partiti che lo hanno sostenuto avrebbero qualche buon motivo in più per andare a casa prima della fine della Legislatura.  Se serve responsabilità, è necessario dosarla e distribuirla soprattutto verso coloro che ad oggi hanno dimostrato con fatti e statistiche di aver fatto aggravare il baratro entro cui Italia ed italiani continuano a navigare.  Lo spazio di manovra assegnato dai fatti presentati nell'ultimo Def ha riguardato, nei fatti, la possibilità di immettere nel sistema 11 miliardi di Euro circa dilazionati su tre anni per la realizzazione di alcune opere infrastrutturali: 
"Risorse per oltre 11 miliardi di euro in tre anni. Sono le esigenze finanziarie necessarie nel triennio 2014-2016 indicate dal Ministero delle infrastrutture in allegato al Documento di economia e finanza (Def), per realizzare cinque priorità funzionali, tra cui rientrano tra l'altro interventi per le reti stradali e ferroviarie, Tav, Mose, completamento Salerno-Reggio Calabria. [...]"
Le voci che, ad ora, sembrano essere state utilizzate per alimentare il buco nero della spesa sono costituite dalle dolenti voci della Salerno-Calabria e dal Tav, progetto di recente "declassato" nelle priorità dello Stato francese.  Tale analisi non può tuttavia prescindere dalla conoscenza di argomentazioni fortemente debilitanti per un Governo che si era proposto di interpretare "il linguaggio sovversivo della verità" (cit.): 
  • 'condono' relativo alle società connesse a gioco d'azzardo per far quadrare i conti;
  • clausole di salvaguardia alle misure intraprese che potrebbero attivarsi qualora le coperture prospettate non fossero sufficientemente elevate.
FRA DISTRAZIONE, IVA ED IMU: QUALI REALI PROBLEMI PER L'ITALIA? Per saperne di più:
"Governo, Letta incontra Napolitano: 'Non ho intenzione di farmi logorare", La Repubblica,  (http://www.repubblica.it/politica/2013/09/20/news/incontro_letta_napolitano_no_logoramento-66993641/)
"Def, PIL rivisto in calo dell'1,7%. Deficit al 3.1%, 'impegno' a rientrare", La Repubblica,  (http://www.repubblica.it/economia/2013/09/20/news/def_consiglio_dei_ministri_deficit-66937094/?ref=HREA-1)
"Via libera dalla Commissione UE alla chiusura della procedura sul deficit italiano", La Repubblica, (http://www.repubblica.it/economia/2013/05/29/news/la_commissione_ue_chiede_la_chisura_della_procedura_sul_deficit_italiano-59903739/)
"Def, 11 miliardi in tre anni per rilanciare le infrastrutture", La Repubblica,  (http://www.repubblica.it/economia/2013/09/20/news/def_11_miliardi_in_tre_anni_per_rilanciare_le_infrastrutture-66971285/)
"Commissione UE: 'Chiudere procedura deficit dell'Italia", La Repubblica,  (http://www.repubblica.it/economia/2013/05/26/news/commissione_ue_chiudere_procedura_deficit_dell_italia_la_bozza_di_documento_con_le_raccomandazioni_che_saranno_presentate-59677843/)
"Rischio aumento Ires-Irap e accise", Il Sole 24 Ore,  (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-09-01/rischio-aumento-acconti-iresirap-081849.shtml?uuid=Ab2krESI)
"Le raccomandazioni della Commissione", La Repubblica, (http://www.repubblica.it/economia/2013/05/29/news/la_raccomandazione_del_consiglio-59905539/)
"Le stime del Governo sui conti pubblici", La Repubblica, (http://www.repubblica.it/economia/2013/09/20/news/le_stime_del_governo_sui_conti_pubblici-66975551/)

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