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Fra vita e (valore della) sconfitta, cercando diverse prospettive

Creato il 02 ottobre 2015 da Alessandro @AleTrasforini

"[...] Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta.

Alla sua gestione. All'umanità che ne scaturisce.

A costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati.

A non divenire uno sgominatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.

In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del diventare.

A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde.

E' un esercizio che mi riesce bene.

E mi riconcilia con il mio sacro poco.

'Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati.

Grave colpa da parte mia, lo so!

E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù.' [...]" ‪

‎Pier Paolo Pasolini‬, " Dialoghi con Pasolini" - settimanale Vie Nuove, n° 42 - ottobre 1961

FRA VITA E (VALORE DELLA) SCONFITTA, CERCANDO DIVERSE PROSPETTIVE

" L'albero della vita", Gustav Klimt


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