Fractured Space mischia i combattimenti tra astronavi ai classici videogiochi multiplayer con battaglie nelle arene. Edge Case Games cerca quindi di proporre un titolo diverso dal solito, ma che comunque si rifà ad un genere ben noto, quello dei MOBA, che necessita di un grande equilibrio tra le varie classi (in questo caso le astronavi) per evitare fastidiosi sbilanciamenti, soprattutto se consideriamo che in futuro verrà rilasciato come free to play, ma che al momento risulta già disponibile a pagamento su Steam sempre grazie al sistema ad Accesso Anticipato.
Come ogni MOBA che si rispetti, anche Fractured Space propone dei combattimenti in un’area limitata, perfetta per i combattimenti 5 vs 5 su cui si basa ogni partita. Ogni area è composta da 5 settori che, con un’impostazione davvero classica, si dividono in due settori per ognuna delle due squadre – che svolgono appunto la funzione di base – un settore centrale e infine due settori laterali. Lo scopo del gioco è quello di conquistare la base nemica e sfortunatamente questa è anche l’unica modalità che il gioco ci offre. Per raggiungere tale obbiettivo è necessario per prima cosa conquistare i due settori secondari. Infatti Fractured Space ci permette di teletrasportarci tra i vari settori in maniera quasi istantanea grazie al salto nell’iperspazio che rende possibile anche battere in ritirata prima di essere distrutti, così da poter riparare la propria astronave in uno dei settori già conquistati e tornare più velocemente in battaglia senza dover aspettare il countdown del respawn. Il settore centrale invece sarà attivo solo in alcuni momenti della partita e se conquistato in tempo darà un bonus alle astronavi della squadra che si trovano in quel settore. Una volta conquistata la base nemica la partita ovviamente finisce e nonostante la poca originalità nell’impostazione della stessa, avanzare insieme alle mastodontiche astronavi dei propri compagni di squadra riesce a regalare un discreto divertimento, inoltre fin da ora la modalità risulta piuttosto equilibrata grazie alla simmetricità e alla dimensione ridotta dell’area di gioco, oltre il numero più che adatto di giocatori che permettono partite abbastanza lunghe – in media durano sui 20/30 minuti – ma senza esagerare.
Le astronavi sono il fulcro del gioco e la scelta dello sviluppatore di renderle enormi e lente non è affatto un difetto. Non aspettatevi combattimenti alla Star Wars, il gameplay di Fractured Space è relativamente lento e ponderato: le astronavi si muovono in quasi ogni direzione e possono essere spostate verticalmente verso l’alto con la barra spaziatrice o verso il basso con il tasto control, ma non si possono far ruotare su se stesse, semplificazione che però aiuta molto dato che la lentezza e l’inerzia di ogni nave ci permette di controllarle più facilmente ed evitare impatti con ostacoli, alleati o nemici. È inoltre necessario muoversi in gruppo con gli alleati, equilibrare la squadra – sono presenti otto diverse astronavi, anche se principalmente si dividono in tre categorie – e comunicare le proprie intenzioni attraverso la chat, perché ogni volta che ci spostiamo da un settore all’altro dobbiamo attendere che termini il tempo di ricarica del Jump Drive prima di poterlo riutilizzare. Ogni astronave, oltre ad essere molto dettagliate e avere la propria forma caratteristica, avrà un diverso livello di attacco, difesa e velocità e solitamente, anche si tratta di otto navi diverse, ognuna di esse ha solamente una di queste tre caratteristiche preponderante rispetto alle altre. Oltre a ciò ogni nave ha le sue abilità speciali, quattro, ed eccetto una cambiano da astronave ad astronave. Esiste l’abilità che ci permette di fare dei mini salti nell’iperspazio per spostarci istantaneamente in avanti, oppure il classico turbo che aumenta la nostra velocità, come abilità offensive in grado lanciare missili o disattivare una nave nemica, e abilità difensive che invece ci permettono di creare scudi o riparare gli alleati nelle nostre vicinanze. Il sistema risulta abbastanza equilibrato e in grado di fornire ad ogni giocatore un’astronave che si adatti al suo stile di gioco. Purtroppo non è possibile modificare le navi o cambiare le abilità. Il dubbio che maggiormente permane riguarda il futuro rilascio come titolo F2P. In questa fase beta tutte le astronavi sono sbloccate ed utilizzabili in modo che possano essere bilanciate dagli sviluppatori, tuttavia non sappiamo quali astronavi saranno disponibili al lancio, come si potranno sbloccare e se saranno disponibili fin da subito per chi invece ha deciso di supportare il gioco da ora.
A livello grafico nulla da eccepire. I modelli delle astronavi sono molto particolareggiati e dalle forme coerenti con quella che dovrebbe avere nell’immaginario collettivo un’astronave da guerra, gli ambienti invece risultano molto scarni a causa della presenza di grossi asteroidi e stazioni spaziali meno originali e più ripetitivi rispetto alle astronavi. Ottimi anche gli effetti di luce dei motori sopratutto in fase di Jump Drive e delle esplosioni, che, specie quando ci si ritrova nel mezzo di una battaglia all’uscita dell’iperspazio, rendono abbastanza bene l’epicità che dovrebbe esserci in uno scontro tra astronavi giganti.