Magazine Diario personale

Fragili costruzioni

Da Johakim @Johakim
Fragili costruzioni
Non possiedo. Non ho predisposizione al possedere alcunchè.
Non ho la necessità di sentirmi sicura sapendo di avere qualcosa di mio, qualcosa di materiale.
Ho una casa, o per meglio dire, sarò completamente una padrona di casa fra qualche decennio. Ho inziato a pagarne i primi mattoni da poco.
E' mia. E' la rappresentazione della mia nuova vita.
Davvero è così? E' ciò che ho, che posseggo, che definisce la persona che sono?
E' certamente il posto dove svegliarmi, compiere gesti quotidiani, adornare secondo un immagine che mi faccia star bene. Il luogo dove sognare, aprire gli occhi al sole oppure chiuderli fra una goccia e l'altra d'acqua piovana, brillante dal mio lucernario.
E' il debito che ho verso la vita, il mattone sicuro a rappresentare me stessa?
Si, la casa è importante. E' il luogo dove tornare e stare al sicuro, sognare, accogliere.
Ma è casa ovunque io possa sentire il mio corpo vibrare. Fosse anche sul ciglio di un fiume o nel vento d'aprile. Questo mi riempie, questo mi fa sentire di avere qualcosa.
E' importante avere una casa, certo, non potrei mai dire il contrario. Ma il prezzo pagato per avere quel posto va ben oltre il suo costo reale. Ogni singolo spazio di queste mie mura è intriso di tristi abbandoni ed ogni più piccolo angolo è custode di scelte, sofferte, a volte nemmeno per mia volontà.
Le conquiste sono ben altro. Sono sicura di potermi guardare in faccia e sorridermi, per ciò che son diventata col tempo. Per quella che poi ho davvero scelto di essere.
Errori a miriadi hanno reso la donna che sono e da questi non smetterò mai di imparare. Ma nulla, nulla di ciò che il possesso significa è così importante per me.
Ho altri valori. Ho altri bisogni. O forse ho solo dei piccoli sogni. Li tengo in tasca da anni, stretti in un pugno che fa fatica ad aprirsi.
I miei piccoli sogni hanno modeste radici. Perchè nulla è davvero importante se non è accompagnato dal cuore.
I miei mattoni non hanno un valore perchè io sono il cemento, per nulla durevole ed ho soltanto il bisogno e la voglia di chiamar "casa" la vita, ovunque essa possa trovarsi.

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