Sarebbe stato tutto semplice se qualcuno non si fosse inventato la storia dei sensi di colpa. Devi fare ciò che devi fare, se non lo fai ti disintegrerò, by il senso di colpa. Azz. Certo, sì, come ho fatto a dubitare. Vado al mare: faccio il mio dovere e prendo un colorito sano. Ma soprattutto faccio il mio dovere e ciao sensi di colpa.
Ma allora dov'è l'ultraterreno, l'isola, quell'altrove cui si tende infinitamente? Dov'è il lato spirituale e godereccio della vita? Vado allo stage di repertorio. (Certo che mi avresti anche potuto aiutare a decidere, a farmi capire che non sono pazza, solo indecisa e quindi non c'è niente di male. Grazie, comunque). Quella sopra è solo la sintesi. In effetti è andata molto più per le lunghe. Ho pensato e ripensato, mi sono fatta paranoie e questioni e, dopo appena due giorni di spippeggiamento, di ma se facessi, se andassi, se non andassi, ho preso una decisione.
Momento di giustificazione: sembra facile scegliere. Scegli quello che ti piace di più è la regola delle scorpione, poi ci si mettono tutta una serie di impalcature mentali che rovinano tutte le feste e fanno perdere tempo. Invece di sprecare ore a elugubrare il cervello, avrei potuto fare qualche salto a corda, i tozzetti più buoni del mondo per trasformare ogni giornata nella più felice di tutte (gli ultimi sono durati meno di una settimana), avrei potuto fare la maschera dell'eterna giovinezza, scrivere un paio di segni del prossimo oroscopo, travasare il basilico, non travisare le altrui parole, leggere. In effetti ho letto. A dimostrazione di quanto dichiarato, ecco il calzante passaggio di ieri prima di addormentarmi:
"Il tempo è il posto (se così lo si può chiamare) peggiore per perdersi; e lui ci si era perso un mucchio di volte: nel tempo e nello spazio. Ma, se non altro, quando ci si perde nello spazio si ha sempre qualcosa da fare".
Poi il dubbio è finito, il cervello si è calmato, la tempesta ha lasciato il posto al sole e sono andata a questa benedetta lezione di danza. L'orario era quello perfetto: le 13. Col fresco, si sa, si lavora meglio e soprattutto non si sentono i morsi della fame. La maestra ci aveva domandato in anticipo: "Dovete per forza pranzare, all'una?". Noi: "Nooooooooooooooo". Poi alle 13.30, quando il panino con lo stracchino era bello e digerito, ho iniziato a visualizzare sul muro il gelato di Ugo al pistacchio e nocciola, ma non l'ho detto a voce alta per non apparire troppo materiale in un momento tanto etereo. L'aver preso la decisione - giusta o sbagliata chissene - è stato un bene, infatti il mio colorito era sano pur non essendo andata al mare visto che G. mi ha detto: "Sei radiosa e bella", ignara che la mattinata appena vissuta era stata per me piacevole come la sveglia del lunedì mattina quando ormai tutti i ponti sono solo un ricordo. Dare spazio alle passioni che ho mi ha fatto sentire e apparire più bella e ora sono buona come quella fragolina che dicevo prima. Ecco in due parole come è andato lo stage: gira il piede così. Tieni contratto il pavimento pelvico. Gomiti all'altezza delle scapole. Fianchi fermi. Gambe che si allungano. Ginocchia che tendono infinitamente verso l'esterno. Schiena dritta. No, non così: così. Mento in avanti. Non così, un po' meno. No, un po' di più, ecco. Polsi morbidi ma sostenuti. Mani morbide ma sostenute. Adduttori, non quadricipiti. I piedi spingono il pavimento. Alza quelle gambe. Di più. Senza alzare il fianco, grazie. Tira dentro le costole. Tieni le chiappe cucite. Tieni la gamba su. Stai. Stai. Resta. Stai rilassata. Sorridi, la vita è bella.
Io riesco a fare due cose solo in una volta, in questo caso erano: sorridere e stare rilassata. Evvabbé, tanto la Zakarova è già nata e pure al Bolshoi non pagano più gli stipendi di una volta. Inoltre non vorrei essere Cenerentola finché, almeno finché non arriva il principe con quelle scarpe da urlo. Sì, ho scelto bene, o forse no. La verità è che anche le decisioni sbagliate portano a finali fighi. Ora non resta che decidere come smaltire quella tanica di acido lattico e a come muovermi spigliatamente senza disturbare il pavimento pelvico e senza sembrare che sento dolore dalla punta dei capelli al mignolo. Del piede, naturalmente.Io sono una frana quando c'è da scegliere. E tu come te la cavi? Fai il test e scopri la verità.
1) Dove vai in vacanza?
- a) Stessa spiaggia, stesso mare, come l'anno scorso
- b) Perché?
- c) Mi piacerebbe andare in Corsica, per quanto non disdegnerei un bel giro della Sicilia. Anche una settimana a Zanzibar non mi dispiacerebbe. In fondo, però, non sono mai andato alla Cinque Terre né a Lisbona e quindi ci sto facendo un pensierino. La prozia Begonia mi ha pure invitato in Sardegna, la nonna ha messo a disposizione la casa in Calabria dove si sta sempre una crema e per una volta vorrei anche provare a tornare in alta quota, d'estate. Ora vedo e ti dico.
2) Vuoi, tu mela, prendere come tuo sposo Coso e amarlo e onorarlo eccetera eccetera?
- a) Se insisti, sì
- b) Stai scherzando?
- c) Mi stai facendo troppe domande, mi sto innervosendo. Smamma per favore prima che io chiami il gruppo che ti appiccica al muro.
3) Che mi metto al matrimonio di Valeria?
- a) la stessa cosa che mi sono messa al matrimonio di Pitolo
- b) non ho niente da mettermi, sfortunata me
- c) Pensavo di mettermi il vestito beige con le scarpe d'oro ma forse sono ancora troppo gialla per indossare il beige. Quindi potrei mettermi il vestito gonfio con le rose e le scarpe verdi col il fiore, ma ora che ci penso anche il vestito argentato potrebbe essere perfetto. se non lo metto al matrimonio quando lo metto? Ma poi se piove?
4) Meglio l'uomo bello e dannato o quello meno affascinante ma sincero?
- a) Meglio la donna con le tette dalla terza in su
- b) L'uomo ricco che mi mantiene
- c) L'uomo bello, sincero, ricco e generoso, amante animali ma che non mi costringa a tenermi una colonia di gatti dentro casa; che faccia la spesa, sappia cucinare cose buone e non ipercaloriche; che faccia la carbonara con le zucchine invece della pancetta; che sappia scegliere il programma giusto della lavatrice.
5) Maglione di cachemire, come lo lavo?
- a) lo porto alla mamma
- b) E' il motivo per cui non ho maglioni di cachemire
- c) indecisa sul programma da scegliere, spero aver scelto c alla domanda precedente e convoco il mio uomo.
Maggioranza di A
Capiscione coi tacchi a spillo a un rave rock senza scarpe di ricambio. Sai sempre cosa fare, a che ora, dove e perché. Sai tutto, non dubiti manco un secondo e pure davanti al frigo dei gelati afferri sicuro la preda senza esitare. Persino davanti al bancone di Ugo, tra stracciatella, schiaffo del Papa, pistacchio, crostata alla nutella e biscotto crunch, dovendo scegliere tra due gusti, tu già sai quali sceglierai e non fai una fila chilometrica dietro di te. Niente e nessuno ti fa perdere tempo; hai ben altro a cui pensare. Ma toglici una curiosità: a cosa pensi? Inizia a dubitare qualche volta o la tua vita sarà estremamente noiosa, sempre uguale, senza manco mezzo colpo di scena. Il punto è che la vita, pure quando sembra impossibile, ti sorprende con un rave tutto rock in pieno giorno. Che fai, non vai, visto non era nei tuoi piani? Non fare cavolate. Ogni tanto fai qualcosa di diverso. Dubita, tentenna, apriti alle possibilità che non avevi preso in considerazione e fai in modo che, quando ti invitano al rave di cui sopra, tu abbia la risposta pronta (sì, vengo), lo spirito festaiolo e soprattutto le scarpe giuste. Con le scarpe sbagliate ogni festa è uno schifo.
Maggioranza di B
Vittima detestante genere umano curioso. Chiunque ti faccia delle domande diventa il tuo nemico pubblico numero uno. Perché? Rilassati e fai ohhmm, non tutti vogliono farti l'inquisizione e il più delle volte le domande ti vengono fatte così, per curiosità. Non sei sotto processo e nessuno chiede per giudicarti, solo per sapere. E magari per prenderti come esempio. Fatti il favore, prendi una posizione, schierati, facci sapere cosa pensi o, ogni volta che ti invitiamo a cena resteremo sempre col dubbio, che tu non abbia gradito. Se vuoi ancora, chiedi. Se ti fa schifo, dillo apertamente, possibilmente con parole gentili. Se vuoi il nostro aiuto, invocalo. Se vuoi che ci leviamo di torno, faccelo sapere. Non vogliamo essere il tuo problema, semmai farti compagnia, mangiare la frittura con te e pure disintossicarci con una tisana al tiglio. Non vogliamo disturbarti, solo starti vicinovicino. Mettici in condizione di capire e non prenderci per dei rompipalle fotonici, semmai per degli esseri umani con bisogno di dimostrazioni di affetto alla ricerca di chiarezza e di un senso dell'esistenza. Sì, anche noi cerchiamo di capire il senso dell'esistenza. vedi che siamo tutti un po' fratelli?
Maggioranza di C
Mmmmmmhhh, non lo so. Rispondi tu che le sai tutte. Per te scegliere è il peggiore dei problemi. Credi che se scegli una cosa invece che un'altra ti perderai qualcosa che non vuoi perdere e quindi temporeggi e fai in modo che, alla fine, siano gli altri a scegliere così poi, se la decisione è sbagliata, puoi prendertela con qualcuno. E abbaiare, scalciare, scalpitare per farti chiedere perdono. Non si fa. Corri il rischio di prendere la decisione sbagliata, di indossare il vestito meno adatto, di scrivere qualcosa che verrà censurato, di fare due pirouettes pure cadrai dalle scarpe, di fare il filetto in crosta pure se non ti viene buono come quello di Cracco, di cantare al karaoke pure se nessuno ti applaudirà, di fare una vacanza alternativa pure se non ti convince al 100%. Non ti punire, se sbagli. Se sbagli è lo stesso. Scoprirai che a fare le scelte, seppure improbabili, rimarrai stupito, pazzo di gioia, sarai rilassato, appassionato, moooolto ispirato e della nostra missione sulla terra per niente di sentirai preoccupato. Sulla strada sbagliata ci sono le persone con le quali ci si diverte di più e quella che ti amano per tutto il pacchetto, difetti di serie inclusi. Dai, non ci pensare e dagli errori qualche volta fatti tentare. Basta che prendi una posizione e non stai lì, imbambolato, come se fossi un bambacione.