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Frailty-melpomene

Creato il 23 marzo 2012 da Iyezine @iyezine

23 Marzo 2012 A cura di:

Stefano Cavanna

I Frailty giungono con “Melpomene” (nella mitologia greca, la musa della Tragedia) alla seconda prova su lunga distanza e non deludono le attese che si erano create dopo la pubblicazione dell’esordio “Lost Lifeless Light” del 2008 e dei successivi EP “Frailty” e “Silence Is Everything …”.

La band lettone con la sua proposta musicale si colloca sui territori death-doom già battuti in modo lusinghiero in questo spicchio di 2012 dagli iberici In Loving Memory; analogamente a questi ultimi i Frailty mostrano la loro spiccata attitudine nel comporre brani nei quali convivono in perfetta armonia aggressività e melodia.
A livello di ispirazione i nostri hanno rivolto lo sguardo verso le altre sponde del Baltico dove i riferimenti sono i Saturnus su quella danese, per quanto riguarda i brani risalenti all’EP del 2010, e i Swallow The Sun su quella finlandese, per i brani più recenti composti appositamente per questo disco.
In questo senso appare sorprendente la traccia d’apertura “Wendigo” che, con le sue sonorità più aspre rispetto alle produzioni precedenti dei lettoni, si avvicina ai brani di maggiore impatto dei Novembers Doom, anche se l’aspetto melodico non viene trascurato grazie ad uno splendido break a metà del brano.
Già la successiva “Cold Sky”, che inaugura un trittico di brani maestosi, sin dalle prime note chiarisce eventuali dubbi su un possibile sbilanciamento delle composizioni verso il death, caratterizzandosi per il magnifico lavoro alla chitarra di Edmunds, capace di tratteggiare melodie sognanti e melanconiche allo stesso tempo; segue “Desolate Moors” che, nonostante i suoi quattordici minuti, non accusa cali di tensione con le sue ritmiche pachidermiche ben coadiuvate dalla tastiera di Ivita, per un risultato degno dei migliori Saturnus.
“Underwater” chiude l’ideale prima parte del disco ed è un brano semplicemente grandioso che racchiude in sé tutte le caratteristiche essenziali del death-doom: grandi riff, melodie dolcemente ammantate di mestizia e un growl proveniente dagli abissi più reconditi.
“Onegin’ s Death” è una traccia strumentale acustica che funge come introduzione di altro magnifico trittico di brani, partendo da “The Doomed Hall Of Damnations” che lambisce territori funeral con le sue atmosfere soffocanti, per passare da “Eternal Emerald” che ci riporta ad un clima decisamente più arioso, e concludendo con “Thundering Heights”, che è l’altra perla del disco, con Edmunds sugli scudi grazie a un memorabile assolo di chitarra nella parte finale.
“Melpomene”, pubblicato dall’attiva label ucraina Arx Productions, si chiude degnamente con un altro brano strumentale, “The Cemetery Of Colossus”, lasciando appagato chi sperava di trovare conferma alle potenzialità in precedenza espresse dalla band.
Andando alla ricerca del classico pelo nell’uovo, si nota una lieve discontinuità tra i brani meno recenti e quelli nuovi, cosa che normalmente accade quando nel pubblicare un full-lenght si includono anche pezzi già editi in demo, singoli o EP.
Nulla che possa influire sul giudizio finale, sia chiaro, soprattutto quando una band come i Frailty ci regala più di un’ora e un quarto di death-doom di primissima qualità, con un vocalist dal growl terrificante, un chitarrista dal tocco personale e dal grande gusto melodico e altri quattro ottimi musicisti che forniscono il loro contributo preciso ed essenziale alla riuscita di un bellissimo album.
Line-up:
Lauris Polinskis Drums
Edmunds Vizla Guitars, Vocals
Ivita Puzo Keyboards
Martins Lazd?ns Vocals
J?nis J?kabsons Bass
J?kabs Vilk?rsis Guitars (rhythm)
1. Wendigo
2. Cold Sky
3. Desolate Moors
4. Underwater
5. Onegin's Death
6. The Doomed Halls of Damnation
7. Eternal Emerald
8. Thundering Heights
9. The Cemetery of Colossus

FRAILTY-MELPOMENE

Autore : FRAILTY
Titolo: MELPOMENE
Anno : 2012
Etichetta : ARX PRODUCTIONS

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