Forse le sole parole sincere sono quelle della fantascienza.
Le nostre sono interessate, compromesse.
Quello che accade non dovrebbe mai essere documentato: mai le foto, mai una parola scritta, mai la tua telecamera idiota che fa cambiare a tutti il tono di voce quando la accendi. Raccontare con la voce, ecco l'unica strada possibile. Perché accade.
Queste parole non accadono.
Provincia piemontese, si vedono i monti e si capisce che le città vere sono tanto lontane da non poter contare su di loro. Si mangia al Valhalla Pub, che non ha neanche il coraggio di giustificarlo quel valhalla, neanche il rischio di venire alle mani con un gestore nazistello.
anzi: schermo volgare con gente volgare che agita il culo a un volume volgare ma non tanto da coprire vociare di famiglia inspiegabile e morbosa seduta davanti a noi, con presumibilmente zio che sfiora il culo di nipotina quindicenne che guarda altrove e cerca fuga via sms. abbiamo lasagne e salamella e patate, dice lei, ma in un posto così ti fidi solo di prodotti che scadono nel 2014, ti fidi delle scatole, della latta e di tutto ciò che non può essere manomesso.
si torna che c'è il locale ancora vuoto, il momento in cui manda più vibrazioni, il momento in cui se lo ascolti capisci tutto ciò che sarà.
E questo sta dicendo la gente non viene qui perché qui si sta bene, la gente viene qui perché non sta bene altrove e qui le è permesso di diventare brutta e deforme senza che ciò comporti il licenziamento.
Qui la gente si deforma, in due parole.