Sorgente: Daily Milano Film Network
Il padre di Alexandra è un operaio formato alla Reichswerke Hermann Göring, conglomerato industriale della Germania nazista fondato proprio a Salzgitter per estrarre e lavorare il ferro. L'industria e la propaganda del regime proiettano il Paese verso un futuro di grande potenza, non solo militare.
La madre della regista, invece, è affetta da sclerosi multipla. Tiene un diario in cui scrive i ricordi più significativi della sua vita, che poco alla volta scivolano via, come un futuro che non vorrebbe si avverasse, ma che non si può arrestare.
Intrecciando filmati d'archivio dell'industria di Salzgitter e della televisione tedesca ZDF a foto e video di famiglia, Gerbaulet traccia un percorso frammentato, attenua le emozioni e ricostruisce un diario di frasi brevi, spezzate e di immagini reiterate. Tenta di razionalizzare quei ricordi, di fissare con precisione il tempo e il luogo in cui sono nati. Li tratta con il distacco della voce narrante e del racconto in terza persona, sottolineato dal montaggio e addolcito dalle note della colonna sonora.
La stessa testimonianza della malattia della madre, dalla quale la regista sembra non voler farsi coinvolgere, tradisce un'emozione ancora viva per quei momenti di dolore, ormai parte integrante di un insolito e sofferto album di famiglia.
Schicht (Shift) di Alexandra Gerbaulet, Concorso Internazionale alla presenza della regista, merc 2 dicembre, ore 19, presso lo Spazio Oberdan (Via Vittorio Veneto 2, Milano)