Pietro Caviglia
2013-01-11 00:00:00 Pietro CavigliaSe chiedi a un giovane italiano quale meta europea preferirebbe visitare con amici, è probabile che ti risponda Amsterdam: la capitale olandese è un mito difficile a morire. Nell'ottobre del 1998, l'allora diciannovenne Antonio Scafidi, desideroso di fuggire dalla noiosa vita di provincia, decide proprio di andare ad Amsterdam insieme a un amico, Francesco. Adesso, a quasi quindici anni di distanza, l'Ass. Cult. Arduino Sacco Editore pubblica i ricordi di quel viaggio, raccolti e rielaborati dal viaggiatore-scrittore nel libro Frammenti di un diario di viaggio rubato.
Antonio e Francesco giungono ad Amsterdam con una tenda, pochi soldi e tanta voglia di libertà. I due vogliono azzannare la vita conoscendo persone e privilegiando la compagnia di straccioni e giocolieri, di tossicodipendenti e girovaghi.
La città appare come una Sodoma luccicante e spietata, una città in vendita pronta ad accogliere e spennare turisti storditi dai piaceri. Nel libro la bellezza della città non emerge: i due ragazzi trovano infatti i quartieri architettonicamente più caratteristici semi-deserti. La vita è altrove: nella Red Light, o in piazza Dam.
Frammenti di un diario di viaggio rubato è, come da titolo, appunto un diario che vive di ricordi ed emozioni. È però un diario incompleto. Lo confessa lo stesso autore nell'ultimo capitolo, in cui parla del furto della seconda metà del manoscritto subito proprio ad Amsterdam, quattordici anni dopo il primo viaggio. Quando si dice: ironia della sorte.
Le avventure dei due amici possono anche risultare curiose al lettore, ma la velata vena anarchica che trasuda dai pensieri di Antonio esplode invece nel suo utilizzo della grammatica e della punteggiatura. In questo modo le intuizioni poetiche, le volontà espressive passano in secondo piano. È un neo bello grosso che macchia l'assoluta sincerità della scrittura. Peccato inoltre per i numerosi errori di stampa.
Frammenti di un diario di viaggio rubato è un libro che rivela innanzitutto l'esigenza dell'autore nello scriverlo e l'amore per il viaggio. Sarebbe stato un bene, però, che il ricordo, inteso come contenuto, non avesse preso il sopravvento sulla forma. Nonostante ciò, una lettura piacevole.
Autore: Antonio Scafidi è musicista e scrittore. Nasce il 4 Luglio del 1979 a Sant’Agata (ME) e subito si trasferisce con la famiglia a Reggio Emilia dove vivrà fino al 1990, in seguito per alcuni anni vivrà a Meldola (FC) e ad Acireale (CT) per poi stabilirsi nella Città di Catania alla fine degli anni novanta. Si Laurea in Scienze Politiche nel 2008 presso L’Università di Catania, lo stesso anno parte per un viaggio negli Stati Uniti e nel 2011 diventa insegnante d’inglese.
Fino al 2004 passa gran parte del tempo viaggiando in lungo e in largo per tutta l’Europa svolgendo vari lavori stagionali: raccoglitore di frutta, guardiano notturno nei campeggi, lavapiatti, aiuto cuoco. Dal 2010 è presidente della Doppiozero, un’associazione culturale che si occupa di organizzare tour e concerti in Europa per formazioni musicali alternative, che suonano dal rock al folk e dal punk all’electro.
Nel 2001 esce il suo primo disco “Doormate” con la formazione indie rock “Spriggan”, con la quale suonerà e andrà in tour fino al 2006. Dopo alcune brevi esperienze musicali con altri musicisti catanesi nel 2008 crea e consolida un altro gruppo noise blues, “Il Veleno del Popolo!” nel quale suona e compone tuttora, ed infine nel 2010 nasce la sua ultima creatura "Tony Malaria" con la quale si cimenta per la prima volta come One Man Band .Nel 2009 esordisce per la prima volta come scrittore, pubblicando per la Arduino Sacco Editore di Roma la raccolta di poesie “Adolescenza anni 90”, fortemente influenzata dal rapporto musicale con le parole e da una lirica punk, scarna e diretta. Nel 2012 pubblica sempre per La Arduino Sacco Editore “Frammenti di un diario di viaggio rubato”, la sua prima ed appassionante prova con la prosa ed il romanzo.
Genere: Narrativa di viaggio
Voto: 6/10
Arduino Sacco Editore: www.arduinosacco.it/