
Pejovschi, dicevo. Ovviamente ha una pagina su wikipedia, che non ho ancora letto, e un sito personale, che non ho ancora guardato. Ho come l'impressione che non serva a molto. Per apprezzarlo appieno basta osservare i suoi disegni, a metà tra quadretti e veri e propri graffiti, stilizzati sulle pareti con un pennarello nero. E' un arte innegabilmente semplice, ma che nasconde proprio qui, forse, la sua genialità. Privi di colori, o di qualsiasi pretesa di tridimensionalità, le sue vignette rappresentano peraltro un mondo piatto, spesso ottuso, che tanto mi ricorda il bellissimo Flatlandia. E' perfetto per chi vuole trovarsi, in maniera solo all'apparenza innocente, a guardarsi dal di fuori, come se, sopra di noi, esistesse davvero una quarta dimensione.
Ho comprato un suo libercolo al bookshop. Ci sono tanti piccoli sorrisi dentro. A volte sinceramente divertiti, altre volte un po' amari. Sfogliandolo si ha come l'impressione che solo l'ironia possa essere la chiave per spiegarci da vicino, giorno dopo giorno, tg dopo tg.Uno dei miei frammenti preferiti è Past, il disegno di un uomo di profilo, che cammina. Un piede si protende con slancio in avanti, mentre quello dietro è fisso a terra, saldamente ancorato con delle radici d'albero.Mi è piaciuto e, in parte, a volte, mi spiega.
PS. Un'altra cosa che non riesco a non raccontare: nel bookshop anche Fabry, mio compagno di viaggio, non ha resistito a comprarsi un libro fotografico. Anch'esso geniale, ironico, grottesco e imperdibile. In una parola stupendo (qui qualche foto di esempio). Visto che ad entrambi piacevano i libri dell'altro abbiamo deciso di scambiarceli tra 5 anni. Sarà il 21/01/2015. Questo post funge anche da promemoria.