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E' sera e, come vi sarete accorti, nelle nostre grigie città del Nord comincia a far freddo per davvero. Da bravo sprovveduto mi trovo ancora in alto mare con il cambio di stagione, ed eccomi con un impavido ma insufficiente giubbotto di pelle ad affrontare l'aria tagliente delle 23.00, al termine di una giornata tersa come lo sono, talvolta, le giornate d'inverno.Tanto per cambiare sto aspettando un tram. Batto i denti, cammino sul posto e provo a pensarmi in vacanza alle Maldive, ma non serve a granchè. Tutto quello che voglio è che questo benedetto parallelepipedo arancione arrivi sferragliando e scintillando nel cielo buio per portarmi verso il tepore di una casa il più presto possibile. Ovviamente non v'è speranza che accada in tempi brevi e così, un po' per gioco, mi trovo a osservare il colorito campione di umanità in attesa, come me, alla fermata.La prima cosa che noto è che quasi tutti, in maniera quasi isterica, voltano la testa ad intervalli regolari di pochi secondi nella direzione da cui provengono i binari. Credo che, talvolta, le più svariate situazioni che la vita quotidiana ci mette davanti quotidianamente si prestino ad essere prese come paradigma di qualcosa di più ampio e complesso.Quasi tutti, dicevo, perchè c'è anche chi prova in qualche modo ad occupare questo tempo X parlando al cellulare, leggendo un libro, ascoltando un po' di musica, o semplicemente volando alto tra i propri pensieri. Ho la chiara percezione, quasi un'improvvisa illuminazione, che il mondo si possa dividere in due categorie: quelli che aspettano il tram e quelli che lo attendono.
I primi sono impazienti. Sbuffano aria calda che si trasforma in fumo bianco appena esce dalle loro bocche raggrinzite dal freddo unendosi alle esalazioni dei tubi di scappamento delle macchine che transitano noncuranti. Intendono la vita come l'eterna attesa di qualcosa che, ahimè, non arriva mai. Una promozione forse immeritata sul lavoro, una vincita al superenalotto, le due settimane di vacanze estive al mare dopo un anno di lavoro.
I secondi hanno dalla loro la calma e la consapevolezza che la vita è una specie di fiume. Si può decidere di vivere seguendo la corrente e muovendosi assecondandola o, come fanno gli impazienti, opponendosi al suo corso, in una lotta impari che li vede quasi sempre soccombere. Sorridono nel leggere una frase sul giornale o canticchiano un motivetto che gli passa per la testa. Fischiettano talvolta (eresia!) o, più semplicemente, pensano, evitando di mettere a mollo il loro telencefalo, muovendosi come automi all'interno di quelli che, sempre gli impazienti, chiamano "tempi morti".
E io, da che parte sto?
M2: Dalla seconda, ovviamente! Non vorrai passare per uno di quei grigioni impazienti! Già sei intollerabile con quel tuo continuare a voltarti!M1: Beh, perchè? Ho un freddo maledetto. Per non parlare della fame, non metto niente sotto i denti dall'ora di pranzo. Il tram non arriva più e non ho certo voglia di starmene qui a riflettere sui massimi sistemi mentre mi busco il raffreddore!M2: E piantala di fare il cinico! Dopo che li hai descritti così male mi sembra quantomeno ipocrita difendere la loro parte!M1: Io?! Ma non eri tu a scrivere qualche riga fa!?M2: Non mi ricordo!M1: Effettivamente non mi ricordo nemmeno io.M2: Non importa! Basta che ti metti a far qualcosa mentre aspetti. Nello zaino hai un bel libro di Terzani (tra parentesi sono sicuro che quell'idea del fiume ti è venuta proprio da lì!)M1: (Tra parentesi, può essere, ma che fai? mi stai dando del copione?)M2: Forse si, ma ho il dubbio che la cosa mi si rivolti un po' contro.M1: Direi! Anche perchè, scusa, quello un po' più sognatore mica eri tu?!M2: Che casino! Ma non divaghiamo! Combiniamo qualcosa mentre aspettiamo. E smettila di guardare i binari! Tanto se arriva il tram lo senti ben prima di vederlo, con quel suo rumoraccio!M1: Aggiornati, guarda che ora ci sono anche quelli nuovi che sono molto più silenziosi!M2: E' vero, ma sono talmente luminosi che sembrano la slitta di Babbo Natale quando le renne si fanno della polverina magica!M1: Credi ancora a Babbo Natale?M2: Era un esempio! Possibile che devi prendere sempre tutto alla lettera? Comunque che c'è di male?M1: No no, niente...M2: Non fare quelle faccia, sai! E piantala di guardare, non sta arrivando!M1: Beccato, hai guardato anche tu!M2: Beh... si... forse! Ma era solo per rimproverare te!M1: Raccontala a qualcun altro! In fin dei conti siamo nello stesso cervello. E' impossibile imbrogliarci a vicenda!M2: Guarda quei ragazzi là in fondo! Non ti sembrano tristissimi? Ce ne è uno che addirittura si è piazzato in piedi su uno di quei panettoni gialli per vedere più lontano. Neanche fosse il nostromo della Nina, la Pinta o la Santa Maria che aspetta di scorgere la costa americana all'orizzonte e gridare "TERRAAAAA"
- si girano tutti a guardarci-
M1: Cretino, hai parlato ad alta voce!M2: Pardon, mi capita qualche volta! Pazienza, almeno ho scosso un po' tutti da questo torpore. Sembrano catatonici.M1: Stanno aspettando il tram, mica provano le coreografie per un balletto di Bollywood!M2: Che poi, a pensarci bene, basta guardare gli orari appesi su quel palo giallo!M1: Lascia stare, non sono mai precisi...M2: Non ci credo! Non dirmi che hai paura?!M1: Un po'! E se così si scopre che mancano ancora 8 o 10 minuti? Sarebbe una tragedia!M2: Sarebbe una tragedia comunque. Ma in un caso lo sapresti, nell'altro no!M1: La faccenda si complica, va a finire che ci tocca scomodare qualche filosofo. A ben vedere si potrebbero dividere le persone in altri due gruppi: quelli che vogliono sapere e quelli che non vogliono!M2: Concordo. Ma se continuiamo così va a finire che faccio confusione. Ho bisogno di andare a casa e mettere tutto nero su bianco, sul blog. Ma quando arriva sto cazzo di tram?!
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