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Frammenti milanesi/23 - Una vera happy hour

Creato il 09 agosto 2011 da Mapo
E poi mi chiedono perchè non mi piace fare l'aperitivo!Tutti lì, accalcati in mezzo a pinguini appena usciti dalle banche e dalle società di consulenza (che, in questa città, abbondano come le zanzare sui Navigli), a sgomitare per una polpetta fatta di rimasugli, un'insalata russa cancerogena, una pasta fredda o, peggio, raffreddata.L'alternativa c'è! Basta avere due ruote, una giornata di sole, un po' di buona musica da ascoltare e voglia di muoversi un po'.Frammenti milanesi/23 - Una vera happy hourC'è chi dice che Milano fa schifo e, forse, stando tutto il giorno schiacciati come sardine sul treno o camminando nelle vie del centro per far shopping in una giornata piovosa, ha anche ragione. Poi però succede, un pomeriggio, di aver voglia di uscire un po' dal seminato, prendere la bici e pedalare per km con il sole in fronte.Il tutto sotto un cielo insolitamente azzurro ("Quel cielo di Lombardia, così bello quando è bello, così splendido, così in pace"), risalendo un paio di rigagnoli pensati da Leonardo da Vinci e usati come mezzo di trasporto per i marmi del Duomo e di mezzo capoluogo.E si scoprono posti esotici dai nomi che spesso riecheggiano senza evocare immagini definite. Gaggiano, Trezzano, Abbiategrasso scorrono veloci, insieme a immagini di cascine lombarde genuine da commuovere, mucche, campi coltivati, piccole chiese di una volta, persino un fagiano spaventato dal rumore della bici o, chissà, dal cantare ad alta voce.Il ritorno è un tramonto visto dal finestrino del treno, un libro, un paio di gambe che fanno un po' male nell'attesa di una meritata doccia fresca.
Qui trovate le foto.

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