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Frammento #9 Isola di Taiwan, Camp Reagan - 26-09-2034
Creato il 25 novembre 2012 da 79deadman @79deadmanIsola di Taiwan, Camp Reagan - 26-09-2034 Poi, all’inizio di Maggio, trapelano intercettazioni tra il generale Capo di Stato Maggiore, Jerome Arnold, e il portavoce dell’ufficio stampa della NASA. La stampa di tutto il mondo ci si butta sopra a corpo morto, ma gli interessati smentiscono. Compare per la prima volta la parola fatale: alieno. Ma le prove si accumulano, qualche gola profonda parla. Titoloni: “Il 21 marzo 2033 la sonda Alpher, lanciata in orbita da pochi giorni con destinazione Titano, ha rilevato una fluttuazione elettromagnetica anomala negli strati più alti dell’atmosfera terrestre. Le elaborazioni delle foto satellitari sembrano confermare.” Un buco si era aperto nella mesosfera interna in corrispondenza del Mar Cinese. Solo pochi giorni, poi rivelazioni più chiare. “Un raggio di natura sconosciuta, ad altissima densità, avrebbe colpito la crosta terrestre tra le regioni di Shandang ed Henan, Cina orientale, nella notte del 21 marzo.” Non si conoscono ancora gli effetti di questa radiazione; servirebbero indagini scientifiche ma la Cina ha chiuso le frontiere e schierato l’esercito. Il regime, come era prevedibile, ha deciso di sbrigarsela in autonomia, chiudendosi a riccio. Si cerca di riesumare i corpi dei pazienti di Portland; ma sono stati cremati per regioni di sicurezza sanitaria. Si possono acquisire solo prove indirette. A metà giugno la parola “alieno” è ormai ampiamente sdoganata dai media, ma ancora mancano comunicazioni ufficiali a riguardo. A noi dell’esercito è proibito usarla e parlare di tutta la faccenda; di nuovo i reparti scelti della 4° divisione sono pronti a partire ma la missione è ancora abortita. Servono nuove certezze. Bisogna stabilire se si è trattato di un atto di guerra, e soprattutto ad opera di chi. Il 3 giugno, in una lunga intervista, Peter Ward, ultimo responsabile del vecchio progetto SETI, un programma astronomico mirato a stabilire un contatto con civiltà extra-terrestri iniziato negli anni ’70, sostiene che il raggio, probabilmente una radiazione elettromagnetica a frequenze altissime, sia una risposta al primo segnale radio lanciato nel 1974 verso l'ammasso globulare M13; il segnale di ritorno avrebbe viaggiato nel cosmo per decine di anni prima di scontarsi con l’atmosfera terrestre. La gente è incredula ma qualche eminenza della comunità scientifica concorda con Ward. Non un atto di guerra, dunque… Ma allora perché un disastro del genere? Hey, Mr. Spaceman Won't you please take me along for a ride? All’inizio di Agosto l’epidemia ha invaso le megalopoli; la Cina è sprofondata in un medioevo atomico di proporzioni Bibliche. Il giorno del primo contatto, il 21 di marzo, è, per tutti ormai, il Giorno dell’Avvento. La Corea del Sud, per prima, invia un contingente di uomini e mezzi nella regione di Heilongjiang per portare soccorso e, soprattutto, raccogliere informazioni. Degli oltre 200 uomini, fra scienziati, medici e militari facenti parte della spedizione, pochi ritornano. I superstiti raccontano storie orribili di mutazioni che hanno reso gli uomini una strana razza di creature notturne, animalesche ed aggressive. Scatta la paranoia degli Zombie. Qualcuno ricorda come a cicli, nel 2012, poi soprattutto nel 2019 e nel 2026 la stessa follia fosse dilagata in America, Canada e Nord-Europa: cannibalismo, violenza gratuita ed inspiegabile, ondate di omicidi efferati e repellenti. Di nuovo emerge la pista dell’attacco batteriologico, di cui le manifestazioni degli anni passati sarebbero state solo prove generali in regioni circoscritte. La comunità internazione riconosce la drammaticità della situazione del popolo cinese. Ma ancora non si conoscono le modalità di trasmissione della “malattia”; non si può rischiare un’epidemia globale. La Cina è abbandonata al suo destino. Finalmente il 4 agosto il Presidente degli Stati Uniti, unitamente ai leaders europei, indice una penosa conferenza stampa che viene trasmessa in diretta in mondovisione. “La terra ha subito un attacco alieno” questo il succo di oltre un’ ora di discorso che corre in tremendo equilibrio tra reticenze, eufemismi, perifrasi ed ellissi clamorose. Alla stampa viene dettata la linea ufficiale da seguire. Tante notizie, tante informazioni. Tutte inutili. Gli interrogativi più importanti restano senza soluzione. Una cosa è certa: la parola “attacco” smentisce la tesi di Word e del progetto SETI. Siamo in guerra. Ma con chi?
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