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Frances ha

Creato il 31 ottobre 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

immFrances, nostra contemporanea

Un ritratto curioso e di alleniana memoria, Frances Ha si misura con la quotidianità ed è immerso in una New York frenetica e in b/n.

Frances vive a New York con l’amica di sempre Sophie (un’altra se stessa con capelli diversi). Tuttavia quando Sophie si innamora di Patch, Frances deve imparare a badare a se stessa.

Giocato sulla frenesia dei dialoghi e su diverse sequenze spezzettate ed esilaranti, Frances Ha è un buon esempio di cinema indipendente americano. Il regista Baumbach pone davanti alla sua macchina da presa l’interprete Greta Gerwig (co-sceneggiatrice del film) e ne pesa ambizioni, delusioni e onirica routine. Il risultato è un ritratto femminile di intensa scrittura cinematografica, che ricorda il primo Allen. Difatti Baumbach, sezionando la pellicola nei frammenti quotidiani della giovane aspirante ballerina (accompagnati da screenshot, che toccano vari quartieri di New York), ne segue le gesta da un appartamento all’altro, senza dimenticarsi di indagarne passioni e amicizie.

Insomma Frances Ha è un film da assaporare per intero e che mixa abilmente uno stile registico di sicura attrattiva (un bianco e nero atemporale) con lo sguardo personale e leggermente bambinesco della protagonista. Perché Baumbach si concentra su Frances in modo univoco e ne saggia le ambizioni e le passioni: un personaggio goffo e sognante, che deve fare i conti con l’incapacità di entrare a far parte della compagnia di ballo (nonostante le sue attitudini) e con l’impotenza di fronte al fatto che la sua migliore amica si innamori di un uomo e decida di partire.

Frances Ha è una fulgida delineazione esistenziale, un carattere figlio dei nostri tempi, intento a contare i soldi per non finire in bancarotta e interessato a trovare quell’anima gemella, che non la faccia innamorare, ma le tenga compagnia in questa sua “deludente” esistenza. Baumbach grazie alla sua musa (quella Greta Gerwig, che aveva già fotografato ottimamente in Lo stravagante mondo di Greenberg) riesce a immortalare uno spaccato verosimile, precario (quindi estremamente contemporaneo) e dedito alla positività. Il tutto condito da uno sguardo (e uno stile) puramente alleniano, che non guasta assolutamente.

Uscita al cinema: 11 settembre 2014

Voto: ***1/2


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