FRANCESCA PANZACCHI PRESENTA
Dino Baggio
GOCCE SU DINO BAGGIO
La storia di un ragazzo e del suo sogno, un uomo diventato campione con le sue gioie, le sue delusioni e le sue verità sul tormentato mondo del calcio. Un libro che ripercorre la carriera di uno dei calciatori più affermati al mondo: Dino Baggio.
di Dino Baggio e Marco Aluigi.
Il libro è una biografia con la storia del campione, le sue gioie e le sue delusioni. Suddiviso in tre parti: la biografia raccontata da Marco Aluigi, una lunga intervista con episodi e aneddoti (alcuni sconosciuti e molto divertenti) dove Baggio risponde raccontando i passaggi salienti della sua carriera all’apice del successo, gli ultimi periodi di carriera interamente raccontati da Baggio in cui dice la sua "verità" sulle denunce da lui fatte (e pagate care) sul sistema calcio "malato" lanciando, nel contempo, un segnale di sprono e fiducia ai giovani che si apprestano a praticare questo straordinario sport.
Dino, quando e perché hai deciso di scrivere la tua biografia?
Nel settembre 2005 durante il progetto alla Scuola Media di Tombolo relativo ai Campioni cittadini che quell’anno vedeva me come protagonista, con Marco Aluigi ci siamo detti che la mia storia poteva essere portata come esempio di vita a tanti giovani che si stavano affacciando nel mondo del calcio. Il fatto poi di scriverla insieme non con un giornalista ma con un amico, mi ha fatto sentire tranquillo, sereno e, soprattutto, certo che quello che stavamo raccontando altro non era che un modo di ripercorrere i miei ricordi in modo semplice, genuino e sincero.
Quali emozioni racchiude?
Racchiude tanti miei stati d’animo, speranze, gioie, fatiche, delusioni, rabbia, determinazione. Racchiude. insomma, la mia vita. Con Marco, mentre scrivevamo della mia carriera, ogni tanto gli dicevo: “ Mi sembra di raccontare la vita di qualcun altro, ma tutto ciò è veramente capitato a me?” La mia vita l’ho vissuta così intensamente che non ho mai avuto il tempo di fermarmi a ripercorrerla, anche solo a ricordarla. Grazie al libro questo è stato possibile! Il più felice di questo libro sono proprio io, perché grazie a esso ho potuto riavvolgere il nastro e godermi il film della mia vita!
A chi si rivolge?
Il libro gira a 360° e, per le varie tematiche trattate, si rivolge alle mamme, ai papà, agli sportivi di ieri ed a quelli di oggi, a tutti quelli che amano il calcio ma anche a coloro che non lo conoscono ma, soprattutto, ai ragazzi. Non a caso è nato in mezzo a loro. Possiamo dire che sono stati proprio loro ad averci ispirati!
Scegli tre aggettivi per descrivere il libro.
Emozionante, intenso, sincero.
Quanto tempo c’è voluto per la stesura?
Sicuramente un’estate di piacevole lavoro per raccogliere le idee, strutturare un progetto, abbozzarne le linee guida. Poi ancora qualche mese per entrare nel vivo della parte raccontata.
Come è strutturato il libro?
Il messaggio è di speranza e sta a significare che tutti, con determinazione, grinta, applicazione e costanza, possono raggiungere il loro obiettivo.
Per tutti e su tutti la Maglia Azzurra! La seconda, dove la parte raccontata si coniuga con quella più giornalistica, è un bellissimo amarcord di personaggi, racconti di scherzi tra calciatori, l’inizio della scalata alla vetta più alta, la vittoria all’Europeo under 21, le Olimpiadi di Barcellona, la serie A tra i campioni, il Toro, l’Inter, la Juve, l’esordio in Nazionale (dove poi giocherò per oltre 60 partite) ma, soprattutto, la Grande Avventura dei Mondiali USA ’94, finita con quella delusione che, ancora oggi, mi provoca dolore! (Finale perso contro il Brasile ai rigori, ndr).
La terza parte, infine, raccontata quasi tutta in prima persona, inizia dal post Mondiale con il mio trasferimento nella magica Parma, il consolidamento della consapevolezza di “essere diventato grande”, le Coppe vinte, il sogno più volte accarezzato di vedere cucito il tricolore sulla maglia, la vita di quella splendida città.
Come per tutti in bei sogni, il risveglio è sempre brusco. La spensieratezza, la gioia di giocare, ridere e scherzare con i compagni lascia spazio a quella parte dura che è la mia denuncia contro il sistema che governava (governa ancora?) il mondo del calcio.
Le tinte cambiano, il libro assume contorni a volte inquietanti, le emozioni che ho provato le ho tradotte in parole ed il libro diventa sede di mie riflessioni a voce alta, a volte quasi gridate! Beh, però se diciamo tutto adesso si perde quella curiosità che è invece necessaria per conoscere un risvolto del calcio, ai più, sconosciuto!
Cosa ti ha portato a preferire Ciesse Edizioni, una piccola casa editrice, seppur di qualità e in crescita, ma non certo ai livelli dei colossi editoriali italiani a cui tu puoi tranquillamente ambire?
Prima di pubblicare con la Ciesse siamo stati sul punto di chiudere con uno di quei colossi e ricordo bene anche perché è saltato l’accordo!
Volevano che si parlasse, almeno dedicando un capitolo, al doping, invitandomi a ricordare nomi di calciatori, raccontare quanto loro volevano sapere (ma che io, in verità, non sapevo), discutere sull’operato di medici (con me, invece, sempre corretti). Insomma, volevano “fare il botto”. Non avevano capito nulla delle mie intenzioni e, soprattutto, non mi conoscevano bene: sono uno che non si tira mai indietro, dico sempre ciò che penso (leggendo il libro ne avrete conferma!), ma non racconterò mai fatti così delicati che toccano, magari, la salute di altri.
Di me posso raccontare tutto ciò che voglio, ne risponderò sempre in prima persona insomma, sono uno che “ci ha sempre messo la faccia”.
Ma non chiedetemi di entrare nel privato e nel personale di altri!
Ecco perché dopo aver conosciuto Carlo Santi ci è bastato un attimo per capire che avevamo trovato l’editore giusto: non gli interessava l’aspetto scandalistico ma era stato rapito dal contenuto ora dolce, ora crudo, divertente e velato di tristezza, giocoso e riflessivo, insomma una girandola di emozioni che lo ha catturato. Il fatto che la casa editrice sia giovane e ambiziosa sembra proprio l’abito giusto tagliato per il nostro libro!
Hai lasciato il calcio giocato a livello professionistico con una partita giocata insieme ai giovani. Perché non hai scelto un palcoscenico a grande impatto mediatico?
Abbiamo deciso con Marco che l’anno scolastico doveva finire per forza in un campo di calcio, insieme ai ragazzi con i quali abbiamo lavorato a scuola tutto l’anno per portare a termine il progetto.
Avevo smesso da poco di giocare, ma le ferite facevano ancora male, eccome!
Quel mondo che avevo tanto amato, che mi aveva tanto amato, ora mi sembrava svuotato di tutti i suoi contenuti più nobili e per i quali avevo dedicato la mia adolescenza, la mia gioventù, sacrificato la famiglia (dalla quale mi sono allontanato all’età di 14 anni).
Solo pensare al calcio dei ragazzi mi faceva stare bene: sapere che stavo correndo insieme a loro, sudando con loro, mi rendeva felice e io sapevo che stava rendendo felici anche loro!
Ecco dove è nato il nostro libro: proprio lì, con Marco Aluigi in porta ed io a correre felice in mezzo al campo: quella è stata la mia partita d’addio, anche se i ragazzi non lo hanno mai saputo!
Non c’erano Roberto Baggio, Gian Luca Vialli, Zidane, Ronaldo, Buffon, Cannavaro, Zola, Baresi, compagni ed avversari di una vita, ma c’erano loro, i nostri ragazzi! Tornassi indietro lo rifarei mille volte!
Stai pensando ad un possibile prossimo libro?
Ne abbiamo parlato proprio l’altra sera in Pizzeria con Marco e Carlo! Sì, c’è qualche idea, ma la vogliamo rendere preziosa tenendola nascosta!
—
Gocce su Dino Baggio
di Dino Baggio e Marco Aluigi
ISBN 978-88-6660-012-1
€. 15,00
da novembre 2011
Link intervista su LiberaEva
Filed under: Interviste Tagged: ciesse edizioni, interviste