Cuorgnè- 24 settembre 2013, ore 21:00
Un canto apre la serata di ieri sera, una chitarra accompagna il sussurro di tante voci che più o meno timidamente intonano una melodia chi imparata da poco, chi conosciuta da molto. Una chiesa imbandita a festa ci accoglie con tutti suoi paramenti rosso porpora e il parroco, Don Stefano, ci introduce alla serata.
La testimonianza di un uomo che ha perso sua moglie a causa di una malattia, un giovane uomo, uno come tanti, con una vita fortunata, così lui dice di se stesso: conosce Comunione e Liberazione e entra a far parte fin dal liceo, così come Francesca, la moglie; conosce Francesca all’Università e al III anno si fidanzano. Qualche anno di fidanzamento e poi il matrimonio, entrambi lavorano: lui è un avvocato, lei un’insegnante di diritto, 3 figli, una vita matrimoniale vera: fatta discontri ma anche di amore e affetto. Nel gennaio 2010 Francesca scopre di avere un tumore al seno, un nodulo, ben presto si scopre che deve essere asportato, viene ricoverata. Mastectomia totale, un duro colpo, “uno schiaffo”, così lo definisce Francesca in una sua lettera scritta, e mai inviata, a Carròn.
Come da uno schiaffo, Francesca aveva sentito il dolore e provato la paura di perdere tutto in poco tempo. Ma un anno dopo gli esami andavano bene, la terapia funzionava.
Ma Francesca non era guarita, a fine 2011, dopo aver sofferto di mal di schiena per un pò, decide di eseguire degli esami di controllo, la diagnosi: metastasi alle ossa e al fegato. La notizia arriva all’improvviso, coem solo queste notizie sanno arrivare e ti distruggono dentro, Vincenzo, il marito e tutta la famiglia di Francesca sono distrutti ma lei continua a ripete: “Lo sapevo, lo sapevo”. Non piange Francesca, forse perchè vede già troppe lacrime intorno a sè, forse perchè in fondo sa che al di là della vita c’è la Vita, infatti alle amiche scrive un sms: «Sono in pace perché Gesù mantiene la promessa di renderci felici. Fai con me questa strada e lo vedremo. Ne sono certa. Ti abbraccio». ”
Francesca è una grande testimone, una di noi, una donna, moglie e madre.
Comincia un percorso di cure, di sofferenza, di entrate e uscite dall’ospedale, poi la ripresa, tutto sembra essersi assopito…come se Francesca avesse fatto un patto con la sua malattia. «Ripeteva: il tempo che il Signore mi dà voglio viverlo facendo cose belle con i miei figli».
Sono le ultime settimane, e Francesca lo sente, ma vuole fare l’ultima cosa bella con la sua famiglia, vuole tornare a Cefalonia, in Grecia, dove erano stati tutti assieme prima che lei si ammalasse. Era da lì che Francesca voleva ripartire. Vincenzo, ricorda questo periodo come il periodo più bello della loro vita matrimoniale e famigliare. Vincenzo è sempre a fianco di Francesca.Tornati da questa vacanza la situazione di salute di Francesca è al termine, viene messa a letto- Francesca non è più nella condizione di stare a casa, deve essere accompagnata. Parenti, amici, conoscenti, tutti entrano in quella stanza e tutti, dice Vincenzo, escono diversi. Lei ne è sicura, lascerà questa terra, tutte le persone a lei più care ma raggiungerà la pace eterna, andrà in Cielo.
Sono gli ultimi giorni. Francesca parla ad uno ad uno con i suoi figli, senza Vincenzo, e poi poi con Vincenzo a fianco entra piano piano in coma, si parlano, Vincenzo piange, si guardano, il respiro di Francesca si fa lento, scordinato, affannoso. Vincenzo sente ad ogni suo respiro come delle pugnalate alla schiena…ecco cosa significa sposarsi in Cristo, essere una sola carne.
Vincenzo la guarda, Francesca ha gli occhi chiusi, le sussurra all’orecchio: “Non avere paura ” e lei con tutta la forza e la potenza della trasfigurazione, già avvenuta in lei, apre gli occhi e tirando su la testa dice: “Io non ho paura”.
Francesca, 38 anni, sale in cielo il 23 agosto 2012. Lascia la sua famiglia, tutto di questa terra, consapevole che dopo la vita c’è la Vita.
V.V