Avevo già segnalato un DVD di Lucio Dalla di un live alla RTSI, la televisione pubblica svizzera. Ed ecco un altro campione della musica cantautoriale italiana, ancora alla RTSI: Francesco Guccini e la sua immensa Canzone dei Dodici Mesi e i suoi significati simbolici per ogni mese dell’anno. Nel brano si distinguono diversi interpreti, session man, e artisti che hanno messo lo zampino in molti dei dischi che hanno fatto la storia della musica italiana negli anni ’70, come Vince Tempera e Gigi Rizzi.
La Canzone dei Dodici Mesi è contenuta nell’album forse più bello dell’intera carriera di Guccini, Radici. Cosa dire del brano? Dipende dai gusti, per qualcuno Guccini resta troppo prolisso, per altri i suoi monologhi sono campioni di poesia pura. Ascoltate frasi del tipo «non so se tutti hanno capito, ottobre la tua grande bellezza: nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza, prepari mosto e ebbrezza… Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono nubi pazze, lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse, fumano nubi basse…».
Nessuno ha mai onorato così tanto il mese in cui sono nato…