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Francesco Saverio Mollo,una lanterna magica

Creato il 13 agosto 2012 da Luigiderosa @Luigi2006
Francesco Saverio Mollo,una lanterna magica
Poesie da ricordare
di Francesco Saverio Mollo
100p. Finito di stampare nel maggio 2012
dalla Tipolitografia Eurograf di Sorrento
500 esemplari non venali a cura
della famiglia del poeta

"La letteratura è una lanterna magica, un caleidoscopio di sogni;i più si dissolvono immediatamente;altri vivono una breve esistenza fatalmente destinata all'oblio; altri ancora, pochissimi , vivono per sempre".Queste sono le parole di un illustre collega Romano Montroni, prima giovanissimo libraio, poi fino al 2000 direttore delle librerie Feltrinelli e adesso collaboratore del progetto Librerie .Coop che fanno da introduzione ad una sua antologia intitolata "I libri ti cambiano la vita". Fra i cento capolavori di Montroni, non c'è "O sole mio" di Francesco Saverio Mollo, ma a mio modesto parere non avrebbe sfigurato.Le sue poesie e i suoi epigrammi sono e saranno per sempre lanterne che illumineranno la sua terra Massa Lubrense : “da’ ’a preta ‘e Puolo fin’ ‘o Monte ‘e Torca” , per usare le sue stesse parole, "la Terra delle Sirene" , per usare la celebre espressione di Norman Douglas. Encomiabile è la stampa inedita di questo florilegio , voluto dalla famiglia , con il quale si intendono celebrare i 25 anni dalla scomparsa del poeta, anniversario caduto il 2 giugno 2012.
Fra le opere raccolte nella miscellanea mi piace citare questa poesia e quest'epigramma
a testimonianza della poetica e della cifra linguistica di Francesco Saverio Mollo:
La campana sommersa
di Francesco Saverio Mollo
a Gianni
In poca rena tra gli scogli piana,
l'alghe protese all'onda e alla risacca
Scopron coprono, al ritmo di una fiacca
Nenia, greve dormiente una campana.
Pare fatta di pietra e alla lontana
Coniata effigie un'ostrica si attacca;
Ascìdie ha in gola rosse come lacca
Dove il polpo di giorno si rintana
Semisepolti dormono i rintocchi
Del Vespro e così del Mattutino
E le squille di guerra e della pace.
Tutto il clangore che pose a ginocchi
Secoli e plebi di fronte al destino.
In poca rena affondando qui giace.

dagli epigrammi
Sproporzione
Di cose una farragine infinita
Per una breve vita;
E poi per tutti i secoli - che sorte!
Nient'altro che la morte.

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