Al termine di una campagna elettorale durata poco meno di due mesi, i dodici candidati a governatore provano a riconquistare la fiducia di 4,7 milioni di elettori chiamati al voto dopo il Laziogate.
La corsa alla presidenza sembra essere una questione a due, tra il candidato del centrosinistra, Nicola Zingaretti, che ha da tempo il favore dei pronostici, e quello del centrodestra, Francesco Storace, che sente vicino il traguardo. Il ruolo di outsider è affidato a Davide Barillari, del Movimento 5 Stelle, forte dell’onda della chiusura dello “Tsunami tour” di Grillo che a Roma ha riempito piazza San Giovanni. E alla centrista Giulia Bongiorno, sostenuta da FLI ed Udc che punta sulla “legalità e la trasparenza”. In campo ci sono anche Sandro Ruotolo (Rivoluzione Civile), Simone Di Stefano (Casapound), Pino Strano (Rete dei Cittadini), Roberto Fiore (Forza Nuova), Luca Romagnoli (Fiamma Tricolore), Luigi Sorge (Partito Comunista dei Lavoratori) e Alessandra Baldassari (Fare per fermare il declino) e Giuseppe Rossodivita (Giustizia, Amnistia, Libertà).