Il futuro della Libia è appeso a un filo: mentre i droni armati americani si preparano a operazioni "difensive" partendo dalla base di Sigonella, scoppia il caso del presunto sostegno dei commando francesi alla vittoriosa offensiva a Bengasi e Ajdabiya condotta dalle forze fedeli a Khalifa Haftar, uomo forte di Tobruk e principale oppositore al governo di unità nazionale mediato dall'Onu.
La nuova offensiva militare di Haftar nell'est si deve "probabilmente all'afflusso di nuove armi provenienti dall'Egitto, primo sponsor e supporter del generale, e dal sostegno ricevuto, come pare confermato in queste ore, da forze speciali francesi che agirebbero come consiglieri e mentor delle forze di Haftar", ha scritto Pietro Batacchi, direttore della Rivista italiana di Difesa (Rid).
La notizia del sostegno francese ad Haftar arriva da fonti militari libiche, secondo le quali "le forze speciali di Parigi stazionano nella base aerea Benina" a Bengasi, e "hanno creato un comando di coordinamento" delle operazioni con i libici.
In tutto i commando francesi, sul campo "da oltre due mesi", hanno condotto "almeno 4 operazioni". Sono affiancati "da team Usa e britannici", non solo a Bengasi ma anche a Misurata. Ma il primo risultato politico ottenuto dall'ex generale non è certamente quello auspicato dalle principali cancellerie occidentali, Italia in testa.
Con la vittoria a Bengasi, il generale ha dato altro fiato agli oppositori del governo unitario, e ottenuto l'ulteriore rinvio del voto di fiducia al governo di unità nazionale del Parlamento di Tobruk. (Fonte ANSA)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)