SONO ORMAI UN CENTINAIO GLI AGRICOLTORI FRANCESI CHE HANNO DECISO DI FARE IL GRANDE PASSO E DI DOTARSI DI QUESTI STRUMENTI DI VENDITA. Niente patatine o barrette, ma ravanelli, cespi d’insalata e zucchine. Tutto rigorosamente bio, locale e variabile a seconda delle stagioni.“Sempre più consumatori – spiega Didier Filbing, titolare della Filbing Distribution che ha introdotto questo sistema nel 2008 – vogliono comprare ‘locale’ per ragioni etiche e di qualità del prodotto. Un distributore automatico permette di acquistare 24 ore/24 e 7 giorni/7 prodotti a Km 0 e con la sicurezza che non siamo stati manipolati da altri consumatori”. Direttamente vicino alle fattorie o nella piazza del paese, ovviamente la posizione è fondamentale. “Deve avere possibilità di parcheggio e non essere troppo lontano dal luogo di produzione, in modo che il rifornimento non prenda troppo tempo”. L’ideale, per l’immagine del prodotto e la velocità di ricarica, è in azienda. Ma anche una posizione vicina a un asse di circolazione importante o a negozi alimentari, una scuola o un altro luogo di passaggio è altrettanto interessante.La gamma di prodotti commerciabili comprende tutte le verdure, patate, mele e pere, fino ai frutti di bosco e ai fiori… venduti singolarmente o in lotti. E non si tratta dei comuni distributori che già erogano nelle nostre città e scuole mele a pezzetti, macedonie e yogurt pronti, tutti rigorosamente sigillati e confezionati in atm. Bensì prodotti tal quale, bio, a Km 0 e solitamente sfusi. In pratica, una sostituzione del banco del mercato, ma in chiave Terzo Millennio.
CHIARAMENTE LA QUALITA’ E LA FRESCHEZZA DELLA MERCE SONO ESSENZIALI e richiedono un rifornimento regolare (1-10 volte al giorno, a seconda della natura dei prodotti, della stagione… ) ed eventualmente un riparo (un locale, una tettoia… ), o un sistema di refrigerazione o di condizionamento. Infine, anche la comunicazione è importante: cartelli, poster, numero di emergenza, indicazioni di orari di apertura e delle assenze eccezionali.E, assicurano gli interessati, due ore di lavoro giornaliero bastano per gestire 30-40 box.Le vendite avvengono durante tutta la giornata e anche di notte, sebbene la maggior parte si concentra dalle 16 alle 20. Sabato e domenica sono giorni di traffico importante. E non ci ferma nemmeno durante le vacanze. Di contro, le perdite sono limitate: “Non oltre l’1% del fatturato”, tranquillizza Filbing. L’investimento per un distributore automatico da 30-40 caselle va dai 15mila ai 25mila euro, a seconda del numero e della capacità dei box, l’esistenza di un sistema di refrigerazione ecc. “Ma se la posizione e la qualità della merce è buona, il ritorno si aggira intorno ai 50mila euro annui di fatturato”. Non male, a fronte di due ore di lavoro giornaliero.
NEL PROSSIMO FUTURO I RIVENDITORI FRANCESI AVRANNO ANCHE LA POSSIBILITA’ DI OPERARE SU INTERNET, dalla prossima estate, infatti, i distributori automatici saranno dotati di un sistema per aprire gli armadietti tramite un codice. I produttori saranno collegati in rete, attraverso un sito personalizzabile, dove i clienti possono decidere l’acquisto, pagare e poi ritirare la merce digitando il codice ricevuto. Ma lo sviluppo della tecnologia può portare oltre. “Il distributore può anche inviare un SMS al produttore quando ha bisogno di essere reintegrato”, spiega Filbing.Una combinazione di tecnologia, praticità, semplicità e rispetto per l’ambiente, che sta prendendo piede anche nel nostro Paese. A Ravarino, per esempio, è stato inaugurato lo scorso ottobre “Paesi Tuoi”, il primo distributore automatico di frutta e verdura installato proprio nel centro città. Progettato e costruito in tre anni dal consulente aziendale Orville Zambelli, sarà attivo 24 ore su 24 e potrà erogare cinque diversi tipi di frutta e verdura. Sempre a Km 0.
Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio.org