Al centro dell'incontro, cui hanno partecipato anche linguisti e responsabili di radio e tv, le modalità per difendere al meglio la lingua di Moliere e limitare l'uso di termini anglosassoni. "Ficcare ovunque anglicismi ha un lato straordinariamente squallido. Si vuole essere alla moda, ci si sente tanto internazionali, ma in realtà si finisce per essere un po' sfigati", dice al quotidiano Le Parisien Erik Orsenna, membro dell'Academie francaise, una delle più antiche e prestigiose istituzioni d'Oltralpe, fondata nel 1635 dal cardinale Richelieu, con lo scopo di vigilare sulle regole e la purezza della lingua francese.
Una legge del 1994 stabilisce che il francese "è la lingua dell'insegnamento, del lavoro, degli scambi e dei servizi pubblici" in tutto il territorio della Francia. Tanto che alcune aziende, come General Electric Medical Systems, sono state condannate per non aver tradotto in francese le istruzioni dei propri prodotti.
Tra i settori più invasi dagli anglicismi, oltre a radio e tv, c'è anche quello della grande distribuzione, osserva ancora Le Parisien, facendo l'esempio di diversi termini anglosassoni ormai di uso comune nei supermercati.