Il Ministro dell’Interno francese, Manuel Valls, scatena un putiferio ai microfoni di radio France Inter: “Via i rom dalla Francia, queste popolazioni hanno uno stile estremamente diverso dal nostro.”
Il campo rom di Evry Ensonne (franceinfo.fr)
Il ministro dell’Interno francese, Manuel Valls, ha dichiarato pubblicamente alla radio francese “France Inter” che “presto gli accampamenti illegali di rom in Francia verranno smantellati e i gitani romeni e bulgari verranno espulsi nei loro paesi d’origine. Lo smantellamento e’ necessario in quanto intorno ai campi nomadi proliferano accattonaggio e delinquenza. Ci illudiamo che il problema rom si possa risolvere solo attraverso l’integrazione, – ha aggiunto il ministro – ma queste popolazioni hanno uno stile di vita estremamente diverso dal nostro e chiaramente in contrasto col nostro. La loro aspirazione è tornare in Romania e Bulgaria.”
Sono circa ventimila i rom presenti in Francia, in campi illegali, e di questi, secondo i media francesi, già 10 mila persone sono state sgombrate: il mese scorso, sotto indicazione del ministro Valls, c’è stato lo smantellamento del campo nomadi di Lille, nella Francia settentrionale; si trattava di uno dei più grandi accampamenti illegali del Paese. Il ministro sta incoraggiando anche le amministrazioni locali per effettuare le operazioni di sgombro dei campi rom, offrendo loro voli gratuiti per tornare ai loro paesi di origine.
Le critiche delle organizzazioni mondiali, dei media e della politica. Alcune stoccate, alle dichiarazione del ministro Valls arrivano dalla sezione dei diritti umani delle Nazioni Unite, da Amnesty Internationale dalla Commissione Europea. In patria, invece, la ministra della Casa Cécile Duflot, in aperta polemica col collega Valls, ha aggiunto: “Bisogna pensare alla questione senza dimenticare i valori della République. Tra questi c’è la fraternità”. “Smantellare i campi in quel modo, sbattere dei bambini in mezzo a una strada serve a distruggere tutto il lavoro svolto dalle associazioni e dai volontari, siamo costernati», ha scritto Le Monde riferendosi sempre all’erede Hollande.
La prima linea per una “sorta” di giustificazione, a queste parole del ministro Valls, deriva soprattutto dal fatto che l’accordo di Schengen, per la libertà di circolazione dei cittadini bulgari e rumeni, non è stata ancora definita, introdotta e ratificata in questi paesi.
A noi non resta che aggiungere un’ulteriore e finale curiosità: il signor Valls è figlio di emigranti spagnoli che si trasferirono in Francia durante la dittatura del generale Franco.