Magazine Scienze

Francia, tra energia nucleare e normalità. Spagna, lunga vita alle centrali

Creato il 21 febbraio 2011 da Pdigirolamo

In Francia, come testimonia questo interessante reportage, vivere vicino ad una centrale nucleare rientra nell’assoluta normalità del quotidiano. Nella cittadina di Nogent Sur Seine, regione dello Champagne-Ardenne, la gente non solo è assolutamente tranquilla ma sembra che alla centrale non ci faccia neanche più caso. Questo dipende soprattutto dalla trasparenza della gestione da parte di Edf, in quanto i cittadini sono costantemente informati su quanto vi accade. Inoltre, esiste un comitato imparziale preposto al monitoraggio della centrale che comunica alla popolazione l’attività che vi si svolge. Il risultato è che tutti sono informatissimi sia su cosa consista davvero produrre energia con l’atomo, sia sui vantaggi economici che questo comporta. Per i paesi che sorgono vicini ad impianti nucleari, infatti, sono previste delle importanti agevolazioni fiscali (ad esempio Nogent Sur Seine, che ha 6.000 abitanti, riceve un budget pari a quello di una cittadina con 15.000 abitanti). Tutti i cittadini, dagli alunni nelle scuole ai vecchietti a passeggio per le strade, sono consapevoli che il nucleare garantisce l’autonomia energetica alla Francia e tanta è fiducia nella tecnologia, che a meno di 10 chilometri dagli impianti sorgono moltissime aziende che producono Champagne, garantito dall’Unione Europea. E’ un documentario che colpisce e che fa riflettere sull’avversione italiana per il nucleare: se c’è, è perché spinta da mezzi d’informazione che non informano. Certo, il cammino è lungo ma l’Europa può darci una mano. Altre buone notizie arrivano infatti proprio da altri due importanti paesi europei, Spagna e Olanda che, come aveva già fatto la Germania il settembre scorso, hanno deciso di proseguire il loro cammino nucleare. Il governo olandese ha annunciato la costruzione di una nuova centrale, il cui cantiere inizierà nel 2013, mentre in Spagna si è deciso di eliminare la soglia dei 40 anni come durata massima per l’attività degli impianti (). Quasi tutti i partiti hanno votato a favore, dai socialisti di Zapatero, al Partito Popolare di centro-destra fino al Movimento autonomista basco e catalano e questo dimostra che il nucleare non è certo un’energia “di parte” (o di partito) come la si vorrebbe far passare in Italia. La proroga delle centrali sarà stabilita, in Spagna dal Consejo de Seguridad Nuclear, sulla base di controlli e requisiti tecnici, indipendentemente dall’età dell’impianto.





Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :