Francis è il personaggio dello Champagne: da circa tre generazioni la sua famiglia è nel mondo del vino. Oggi possiede 12 ettari di vigna, il doppio della generazione precedente ed il quadruplo di quella del nonno. “ Ai tempi di mio nonno- dice Francis- erano gli agricoltori ad essere ricchi e non i viticoltori. A 15 anni la mia vita era già tracciata,i miei genitori contavano su di me e ho sempre lavorato nelle vigne.” Ecco in due frasi il ritratto di Francis, vigneron legato in modo concreto alla terra, lavoratore instancabile e nuovo leader dello Champagne con idee molto originali. Le vigne di Francis hanno un’età media di 40 anni con un patrimonio importante in grand cru: a Bouzy8 9,7 ha), Verzenay e Ambonnay ( 7,7 ha) nel cuore dei villaggi che hanno reso famosa la Montagne de Reims ed il suo magico vitigno che è il Pinot Noir.
Inoltre dalla sua dolce metà ha incorporato all’azienda 2 ha di vigneto premier cru nella Vallèe de la Marne: Pinot Meunier coltivato a Vrigny. A dispetto di una parte di aziende che vende le proprie bottiglie sempre più giovani, Francis ha scelto la strada opposta: grazie alla strada intrapresa dal papà Michel, ora vendono le bottiglie SA dopo quattro anni ed i millesimati dopo i sei anni d’invecchiamento. Tutti i suoi vini sono vinificati in barriques, dal 1995, e senza fermentazione malo-lattica, dal 1999, per potere conservare la freschezza tipica dello champagne. Dieci ettari con un 78% di Pinot Noir ed un 22% di Meunier e due ettari diChardonnay: ecco il suo patrimonio per una produzione media di 100’000 bottiglie per anno. E’ fortemente legato al terroir ma non applica l’agricoltura biologica al 100%; infatti dice Francis: Non sono in agricoltura biologica. Il mio credo è quello di applicare meno interventi possibili, senza rivendicare nulla. Non trattare troppo senza vietarsi nulla. Ecco la sua praticità che affiora, bisogna essere rispettosi del terroir e della natura in questa regione, ma potere effettuare qualche piccolo trattamento in vigna quando necessario, e qua tante volte si rischia di perdere il raccolto, vista l’alta piovosità di questo lembo di Francia. Lui non si proclama bio, come fanno tanti altri suoi colleghi che poi sono obbligati a trattare la vigna in caso di fori piogge, ma dice semplicemente la verità nuda e cruda. Lavora il suolo delle vigne, pratica la confusione sessuale per confondere gli insetti durante la riproduzione e ridurre il numero di larve. Francis è stato uno dei primi ad applicare questa soluzione ma tutti devono applicarsi perchè fino ad ora ancora un 10% di vigneron di Ambonnay rifiuta la pratica, e questo è un grosso ostacolo per il risultato finale. Anche per quanto riguarda la fermentazione malo-lattica, la trasformazione di acido malico in acido lattico che rende meno aggressivo il vino, Francis non la applica e non ha una ricetta speciale per i suoi vini, bisogna riuscire a trovare un equilibrio ed infatti lui l’ha trovata per i suoi splendidi champagnes. La materia prima, cioè l’uva, è raccolta alla giusta maturazione e senza usi della pratica di chapitalisation ( cioè aggiunta di zuccheri). Non è perchè l’uva non è molto matura che permette al vino di conservarsi, anzi è il contrario. Un grande millesimo che dura nel tempo è fatto con uva molto matura. Questa ricerca della maturità ( essenziale, aggiungo, nello Champagne) richiede molto lavoro in vigna. Sentite cosa dice a proposito Francis: a volte passo 40 volte davanti ad un ceppo di vigna prima di raccogliere un kg di uva che vale 6€. Faccio dei vini a l’ancienne ( espressione molto usata in Francia che significa come una volta), come al tempo quando le vigne davano delle piccole rese e si metteva il nome della parcella sulle etichette. Certo, oggi, utilizziamo un pò di più legno nuovo ma il resto del lavoro non è cambiato. Oggi i suoi vini sono conosciuti per la loro freschezza, gustosità, struttura , i sapori di frutti bianchi. Vignes de Vrigny, degorgè novembre 2011, è un Pinot Meunieur seducente. Tradition Grand Cru, degorgement gennaio 2012, è tonico con grande intensità di gusto e sapori. Sempre giovane alla sua uscita è consigliabile tenerlo a riposo per qualche tempo. La cuvee VP, degorgement ottobre 2011 dopo 75 mesi di invecchiamento , è incredibile ed ambiguo con i suoi aromi autunnali ma con una freschezza incredibile. Molto preciso. Blanc de Noir Grand Cru, degorgement gennaio 2012 è molto preciso e gustoso.