"Voglio del sangue, non un Twix!"
Twixt
(USA 2011)
Regia: Francis Ford Coppola
Cast: Val Kilmer, Bruce Dern, Elle Fanning, Ben Chaplin, Joanne Whalley, David Paymer, Anthony Fusco, Alden Ehrenreich, Don Novello, Ryan Simpkins
Genere: American gothic
Se ti piace guarda anche: Il seme della follia, 1408, Drag Me to Hell
Twixt è un nuovo film sui vampiri con
Elle Fanning, la sorellina di
Dakota Fanning che ha un ruolo, seppur marginale, nella saga di
Twilight. E allora pensi che questa pellicola possa nascere sulla scia della saga creata dalla mente malata di
Stephenie Meyer. Poi leggi il nome del regista:
Francis Ford Coppola.
WTF?
Retro marcia.
Il pensiero va adesso a capolavori come
Apocalypse Now e
Il Padrino, robe entrate nella storia del cinema, mica robertpattinsonate. Le aspettative a questo punto si fanno un tantinello elevate. Pure troppo. È meglio abbassarle subito, perché Twixt non è all’altezza di simili capolavori. Nemmeno può competere con il Dracula firmato dallo stesso Coppola negli anni ’90, nonostante la materia trattata.
"Elle, se reciti la parte della vampira come Kristen Stewart, ti gonfio la faccia
fino a fartela diventare come quella di Val Kilmer!"
Twixt trattasi di un Coppola chiaramente minore. Minore ma non figlio di un Dio minore come lo Scorsese di
Hugo Cabret o
Tim Burton degli ultimi film, precisiamo. Un Coppola in via sperimentale, come del resto lo è stato un po’ in tutta la sua carriera, sempre alla ricerca di una sfida nuova e differente da quanto fatto in precedenza. Un Coppola più moderno, alle prese con la tematica teen vampiresca che oggi tanto va di moda?
Sì e no.
Perché Twixt è una pellicola visivamente moderna, parzialmente girata in digitale, con un occhio, ma solo uno, teso alle nuove tendenze, grazie a un gioco nei colori di tipo fumettistico da qualche parte tra 300 e Sucker Punch, eppure il suo spirito guarda al passato. Alle storie gotiche. Ad Edgar Allan Poe, persino presente in prima persona tramite il volto di Ben Chaplin. Gotico di recente tornato (suo malgrado) alla ribalta con altre due pellicole,
The Woman in Black con Daniel “Harry Potter” Radcliffe e The
Raven con John “nuovo Nicolas Cage” Cusack, due delle visioni peggiori dell’annata, con cui Twixt per fortuna ha ben poco cui spartire, atmosfere a parte.
"Ma non è vero che mi sono gonfiato, ho solo
messo su quei 2 o 3 chili... Avrò mangiato troppi Twix?"
La presenza della vampira teen con l’apparecchio per i denti
Elle Fanning e degli altri pallidi emo kids c’è, ma risulta decisamente marginale e sullo sfondo. Come se Coppola avesse voluto dire ai suoi produttori: vi sforno una pellicola che piacerà ai giovinastri emo ah yeah, e poi invece li avesse ingannati, relegandoli a un ruolo persino troppo sacrificato. Quando invece quello dei personaggi ggiovani è un punto che, sotto lo sguardo del “vecchio” Coppola, sarebbe stato molto interessante sviluppare.
Il Ford non
James bensì Francis Coppola ha preferito allora concentrare tutte le sue attenzioni sul vero, unico e solo grande protagonista della vicenda: Hall Baltimore, uno scrittore di romanzi stregoneschi, una sorta di
Stephen King di serie B, in tour in una cittadina misteriosa per promuovere il suo ultimo e non di gran successo libro. A interpretarlo troviamo un
Val Kilmer ingrassatissimo, anche lui con una carriera allo sbando e alla ricerca del grande rilancio in stile
Mickey Rourke con The Wrestler. Obiettivo solo sfiorato ma non centrato in pieno, perché se Kilmer qui risulta parecchio calato nella parte e offre una delle sue migliori interpretazioni di sempre, allo stesso tempo non riesce a convincere fino in fondo. Cosa che d’altra parte non ha mai fatto, a parte Top Gun. È pur sempre Val Kilmer, mica Al Padrino…
"Azz, se il mio ultimo libro sta avendo meno successo di quello di Cannibal
non è proprio un bel segno..."
La pellicola regala atmosfere dark affascinanti e splendidamente curate da un Coppola in buon spolvero e la storia è molto classica, quanto intrigante: il suddetto Hall Baltimore si imbatte nel caso misterioso di una ragazzina morta impalata come una vampira, dietro cui si nascondono altri misteriosi misteri di bambini morti, e la sua stessa figlia è morta in misteriose circostanze poco misterioso tempo prima. Hall decide così di scrivere un nuovo libro insieme allo sceriffo, un tipo stralunato quanto tutti gli altri personaggi della cittadina. A tratti la pellicola sembra aprirsi a momenti visionari e inquietanti, senza però riuscire a raggiungere livelli lynchiani. Hall Baltimore/Val Kilmer si muove in bilico tra fiction e realtà quasi come Sam Neill ne Il seme della follia di John Carpenter, ma quello che manca al film è una vera evoluzione nella storia e nei personaggi.
Il finale, in particolare, per quanto ironico e beffardo, appare buttato via in maniera troppo veloce, per un film che dura appena un’oretta e venti, meno della metà dei grandi capolavori del passato del Coppola. Un Coppola come detto minore, anche a livello di minutaggio, eppure comunque vivo, sperimentale, inquieto. Twixt sarà anche una delle sue pellicole meno riuscite e compiute, però almeno a tratti riesce ad affascinare e il protagonista, l’appesantito Kilmer, fa parecchia simpatia. Un esperimento curioso, destinato al fallimento, a cui comunque voler bene. Le vie del grande cinema passano pure di qui, per strade minori ma non minorate.
(voto 7-/10)