Mi hanno domandato tante volte come scrivo, quali sono le mie abitudini di scrittore. A quanto mi risulta molti dei miei colleghi seguono determinati riti davanti alla pagina in bianco, fanno scongiuri o gesti strani, con il fine di evocare le muse ispiratrici o chissà cos'altro.
Alcuni fumano, altri bevono caffè. O alcolici.
Per certe circostanze della vita, come risultato delle mie prime esperienze letterarie, ho preso l'abitudine di scrivere stando a letto.
I primi racconti li ho scritti con l'influenza, grazie alla quale potevo presentare un certificato medico per non andare al lavoro. Potrei dire: ogni raffreddore, un racconto.
Credo che uno dei posti più comodi per scrivere sia proprio il letto.
In tal modo si può approfittare anche dei sogni...
(Francisco Coloane, Una vita alla fine del mondo, Guanda)