- Rilevato che recentemente AGSM, società pubblica interamente di proprietà del Comune di Verona, ha formalmente approvato la sponsorizzazione di 700.000 euro (+IVA) in due anni (per il secondo anno è un diritto di opzione) a favore della squadra di calcio di serie B del Verona Hellas, somma non prevista dal budget relativo al marketing e quindi certamente idonea a ridurre l’utile netto annuo d’esercizio che va interamente al Comune di Verona per le attività istituzionali, sociali, scolastiche, ecc..; per “curiosa” coincidenza la cifra di 700.000 euro è leggermente inferiore al debito che il Verona Hellas ha nei confronti del Comune per l’affitto ed i servizi dello stadio, cosìcchè la manovra appare come un aggiramento della legge del 2010 che vieta agli enti pubblici ogni tipo di sponsorizzazione a decorrere dal 2011 (si osserva inoltre che in proporzione ai rispettivi bilanci è come se la Regione effettuasse una sponsorizzazione di 15.000.000 di euro + IVA);
- Atteso che AGSM ha attivato una riduzione delle tariffe riservata agli abbonati allo stadio per le partite casalinghe del Verona Hellas, creando con tale scelta una discriminazione scontistica nei confronti di tutti gli altri clienti, particolarmente irritante in un periodo di forte crisi economica come l’attuale;
- Considerato che l’operazione ha ricevuto molte critiche da più parti, poiché tutte le osservazioni che erano state fatte nel 2008 sulla proposta di Manzato sono state ripetute in questa occasione, con la differenza che nell’agosto del 2008 la crisi finanziaria non era esplosa, non esistevano le gravi restrizioni a carico degli enti locali, non erano state approvate le leggi finanziarie che, a partire dal 2009, hanno aumentato le tasse, ridotto i servizi, vietato le sponsorizzazioni;
- Visto il comunicato dell’Hellas Verona F.C. di qualche giorno fa, inteso a criticare gli organi d’informazione per il loro interessamento alla vicenda, invitandoli a cessare di seguire la questione e a “..lasciare spazio all’informazione che interessa maggiormente i cittadini veronesi..” e la risposta di Assostampa che esprime il proprio disappunto, difendendo “…il diritto di cronaca che rappresenta l’essenza della professione giornalistica…”;
- Preso atto di voci diffuse e insistenti che riferiscono di forti pressioni, politiche e soprattutto commerciali, nei confronti delle concessionarie pubblicitarie degli organi di informazione veronesi, nonché della diffusione della “querelatio precoce”, contagiosa malattia che ha colpito Tosi ed il suo entourage e che comporta l’ossessivo avviso di querela, utilizzato il più delle volte per intimorire chi non ha i mezzi economici o la volontà per difendersi ed altre volte effettivamente presentata, con inutili intasamenti giudiziari e pervenendo quasi sempre al risultato dell’archiviazione per l’inconsistenza del loro contenuto; le voci, le dichiarazioni ed i comportamenti inducono a ritenere credibile che si voglia ottenere l’asservimento dell’informazione alle esigenze elettorali del Sindaco di Verona e dei suoi fedeli uomini inseriti ai vertici di AGSM, nonché l’incertezza e la debole reazione di chi, pur avendo opinioni diverse dal potere imperante, ne possa temere le ritorsioni;
interroga codesta Giunta Regionale per conoscere:
1) Se siano state date direttive ai componenti dei Consigli di Amministrazione delle Società partecipate della Regione Veneto in materia di sponsorizzazioni e, in caso negativo, se non ritenga utile ed opportuno procedere tempestivamente al fine di impedirle;
2) Se ritenga corretto che una società interamente pubblica possa sponsorizzare una società di calcio professionistico, sostituendosi di fatto all’Ente proprietario delle quote o azioni ( che nomina l’intero Consiglio di Amministrazione) e al quale la sponsorizzazione è vietata per legge;
3) Se non ritenga necessario intervenire, anche con una semplice dichiarazione, a tutela della libertà d’informazione, che non deve essere in alcun modo condizionata da pressioni e interferenze che ne limitino l’autonomia ed il diritto di rappresentare ai cittadini gli avvenimenti nella loro completezza.