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Frange e colori nelle scarpe Caterina Belluardo

Creato il 13 marzo 2016 da Harimag

Dopo gli studi e alcuni anni vissuti a Roma, ha deciso di ritornare in Sicilia. Nella sua Modica. Qui, ha iniziato a lavorare per la stilista Loredana Roccasalva. “Ma tornare nella mia terra, è stato strano, come se il mio percorso formativo non fosse finito”. Così Caterina Belluardo, designer specializzata nella creazione di scarpe, racconta gli inizi della sua carriera. “A Londra ho continuato a studiare moda, conseguendo successivamente il fatidico master in ‘Fashion’ indirizzo calzature del ‘Royal College of Art’. È stata l'esperienza lavorativa più dura della mia vita ma è stato lì che la mia passione per le calzature ha preso una svolta più seria”.

Frange e colori nelle scarpe Caterina Belluardo

Quali i “ricordi di moda” legati alla sua infanzia?

“Sin da piccola ho avuto voglia di esprimermi attraverso ciò che mettevo. Mia nonna e mia madre sono sempre state donne molto eleganti e da un gusto ricercato”.

Le scarpe sono le protagoniste della sua creatività. Com’è nato questo interesse?

“Ho sempre collezionato scarpe di tutti i generi e mentre studiavo a Londra mi ha incuriosita un corso breve sulle calzature, ABC Footwear del Cordwainers College. L’ho frequentato e ho deciso che quella era la mia strada”.

Frange e colori nelle scarpe Caterina Belluardo

Da dove prende ispirazione per le sue idee?

“Mi ha sempre ispirato l'arte e la quotidianità. Da qualche anno, sposo i miei colori con le grafiche del gruppo Memphis degli anni ‘80, tanto da intitolare la mia prima collezione “MEmphis MEets ME” che ho presentato per il fine corso del Master al Royal”.
 

Qual è lo stile che la rappresenta?

“Sicuramente tradizione e innovazione fuse insieme”.

Frange e colori nelle scarpe Caterina Belluardo

Progetti per il futuro?

“Il mio sogno nel cassetto è quello di collaborare con le scuole per trasmettere la mia passione per il design, come ho fatto a Londra, sia ai bambini che agli adulti. Il massimo sarebbe aprire una scuola tutta mia... Vedremo”.

Michela Abbascià


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