Frank

Creato il 14 gennaio 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

Togliti la maschera Frank!

Surreale e malinconica commedia dalle mille forme, Frank prende spunto dal personaggio di Frank Sidebottom, ma ne ruba solo la maschera e l’insana ironia. Difatti Frank imbocca la sua strada e mette in scena una parabola sul talento e sulla sofferenza personale.

Jon è un mesto impiegato che scrive canzoni e insegue il sogno di diventare un musicista. Un giorno per caso assiste al tentato suicidio del tastierista dei Soronprfs e si ritrova a sostituirlo la sera stessa. Nonostante la serata si riveli una catastrofe, Jon entra a far parte del gruppo per registrare un album in una catapecchia situata in una remota e sperduta località. Ogni membro del complesso musicale ha dei problemi psichici, ma quello che suscita l’ interesse di Jon è Frank, il leader del gruppo che indossa una gigantesca testa di cartapesta.

Particolare e indecifrabile, Frank muta forma ad ogni inquadratura. Un film che nella sua surrealità effettua la ricerca del proprio io.  E’ questo che il regista Abrahamson compie attraverso l’analisi antropologica di un gruppo di musicisti dall’animo tormentato e dall’anticonvenzionale creatività musicale. E laddove c’è l’interesse di delineare un personaggio atipico (Frank, interpretato da un coinvolgente Michael Fassbender) viene fuori un prodotto dalle mille sfaccettature e dalle innumerevoli forme. Perché Frank è un film che mischia i generi (passa dalla commedia al grottesco, dallo sperimentale al drammatico) e prende spunto dalla talentuosa parabola di Frank Sidebottom, comico britannico che non abbandonava mai la sua gigantesca maschera di cartapesta, senza l’ambizione di raccontarne storicamente le gesta. Sidebottom è uno spunto (figlio del fatto che lo sceneggiatore del film è l’ex tastierista di Frank, proprio come il protagonista Jon, il narratore interno), un pretesto per poter parlare del talento e della sofferenza di un musicista senza volto. Un romanzo di formazione dissacrante, nel quale follia, ispirazione e psicosi sono gli stilemi di maggior spicco.

Tuttavia anche se Frank pare un film completamente riuscito, lascia per strada qualche dubbio, qualche strascico di indeterminatezza stilistica. Abrahamson si pone l’intento di spiazzare lo spettatore, di catapultarlo all’interno del magico, asettico e incomprensibile mondo di Frank, ma sembra che il tutto porti a una costruzione narrativa fine a se stessa. Una malinconica ballata nella quale la difficoltà del personaggio di rapportarsi con il mondo esterno trova l’ideale parallelismo nella difficoltà che la pellicola ha di rapportarsi con il pubblico seduto in sala. Frank fa sorridere ed è fortemente empatico (commovente soprattutto in chiusura di pellicola), tuttavia il distacco emozionale è evidente, come se la cifra stilistica dell’intera pellicola sia pericolosamente asettica.

Questa è la maggior difficoltà che lo spettatore può incontrare nell’approcciarsi a un prodotto che mantiene un alone malinconico di fondo; infatti si presenta in modo divertente, ma scava in un dramma personale dal dubbio coinvolgimento. Ed è proprio per questo motivo che Frank avrebbe le carte in regola per divenire un cult atipico, ma purtroppo non sfruttandole a dovere finisce per essere uno dei tanti prodotti indipendenti, che narrano le gesta di un personaggio eccentrico e grottesco.

Uscita al cinema: 13 novembre 2014

Voto: ***


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