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FRANK di Lenny Abrahamson (2014)

Creato il 28 ottobre 2014 da Ifilms
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Scritto da Valeria Morini
Categoria principale: Le nostre recensioni
Pubblicato: 28 Ottobre 2014
Michael Fassbender   Lenny Abrahamson   Frank  

frank locandinaCitando i Rolling Stones, “it’s only rock’n’roll but I like it” potrebbe essere il motto di Jon (Domhnall Gleeson), protagonista di questa gradevole produzione ultra-indie passata al Sundance Film Festival e al Biografilm di Bologna. Cosa c’è di meglio della musica come dimensione dove rifugiarsi dalla routine quotidiana e dal grigiore di un modesto lavoro da impiegato? Almeno fino a quando Jon, tastierista e compositore (in realtà non troppo talentuoso) si trova catapultato per puro caso dentro una bizzarra band di alternative-electro-metal-rock dal nome che è già tutto un programma: i Soronprfbs. Composta di stravaganti personaggi, è guidata da un frontman decisamente originale: Frank (Michael Fassbender), asociale e genialoide, che si nasconde perennemente sotto una gigantesca testa di cartapesta. Per Jon sarà l’inizio di una serie di strambe avventure, dai mesi di isolamento nei boschi irlandesi per incidere il nuovo album a un concerto al festival americano South by Southwest che non andrà esattamente come sperato.

Lenny Abrahamson, regista dublinese noto soprattutto per quel What Richard Did passato al Torino Film Festival 2012, confeziona una commedia dolceamara con inserti drammatici, stralunata come l’uomo-pupazzo da cui prende il titolo; a quest’ultimo presta il volto (si fa per dire) un Fassbender affatto preoccupato di doversi celare per quasi tutto il film sotto una scomoda maschera da cartoon, lui che è ormai sex symbol del cinema internazionale. Dichiaratamente ispirato al personaggio di Frank Sidebottom (interpretato negli anni ’80 dal comico Chris Sevey e cantante dei Freshies, band in cui militava Jon Ronson, che ha sceneggiato il film) ma anche ai cantautori Daniel Johnston e Captain Beefheart, Frank è leader di una band che è letteralmente una “gabbia di matti” (in cui spicca soprattutto il personaggio dell’alienata suonatrice di theremin Clara, impersonata da Maggie Gyllenhall), ma è forse, in fin dei conti, più saggio, assennato e lucido di molti cosiddetti sani di mente.

Nei colori vividi del paesaggio irlandese e texano si compone un ritratto surreale e insieme sarcastico del mondo musicale al tempo di Twitter e dei social media, sorprendentemente lirico in alcuni momenti, spassoso in altri, ma in definitiva percorso da un’ombra di inquietudine. Peccato che il film non riesca a convincere al 100%: troppo acerbo, forse, incapace di giocare fino in fondo la carta della commedia nera e non sempre efficace nel rappresentare le ombre della follia umana. Racconto di formazione che crede fermamente al potere salvifico del rock, nel panorama filmico attuale è comunque una piacevole sorpresa.

Voto: 2,5/4

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