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Frank di Lenny Abrahamson

Creato il 25 novembre 2014 da Tiziana Zita @Cletterarie

Frank jA metà degli anni ’80 apparve sulle tv e radio inglesi un personaggio veramente parti-colare: Frank Sidebottom. Geniale invenzione del musicista e comico britannico Chris Sievey, divenne ben presto un cult assoluto, con la sua enorme testa di cartapesta dagli occhi e la bocca giganteschi. Frank Sidebottom era un aspirante cantante pop, ma con una buffa voce nasale, movenze esagerate e un ottimismo così ignaro dei propri limiti da risultare esilarante. Non deve quindi stupire il ricordo di questa comicità positiva e surreale dietro quella altrettanto surreale e dissa-crante di Frank, commedia agrodolce diretta da Lenny Abrahamson.
A dominare la scena è ancora una volta il testone rotondo di Frank Sidebottom, stavolta posto sul fisico più che prestante di Michael Fassbender. Frank è il leader di una band che fin dal nome, praticamente impronunciabile, di Soronprfbs, proclama la sua totale libertà creativa e l’indifferenza rispetto al farsi comprendere da un vasto pubblico. I membri della band sono tutti ex pazienti psichiatrici o aspiranti tali, musicisti eccezionali ma con chiari problemi relazionali. 

Domhnall-gleeson
Con spirito anarchico e spensierato, tanto più trascinante quanto spontaneo, Frank guida la sua band calamitando l’attenzione di chiunque gli capiti a tiro, a partire da Jon. Tranquillo impiegato di provincia, oltre che tastierista con velleità di compositore, Jon è interpretato da Domhnall Gleeson, già protagonista di Questione di tempo.
Quando i Soronprfbs arrivano nella sua cittadina e perdono il tastierista che, impazzito, cerca di affogarsi in mare, Jon viene reclutato su due piedi per sostituirlo. Il concerto della sera è però interrotto dalle bizze di uno dei musicisti dopo neanche una canzone. Pare così che i sogni di gloria e di fuga dalla quotidianità di Jon debbano finire appena cominciati. Ma pochi giorni dopo viene richiamato dal manager dei Soronprfbs per quella che sembrerebbe una breve tournée e si rivela invece l’interminabile registrazione di un album nel mezzo di un bosco irlandese. Jon entra subito nel clima totalmente folle e liberatorio della band, riflesso diretto della letteralmente grande mente di Frank. Perché, per quanto problematico e strano Frank possa essere, non appena ha un microfono o una chitarra in mano, il suo genio inizia a fluire libero e inarrestabile, traendo ispirazione dalle cose più umili o inaspettate, come una parete o il filo tirato di un tappetino. Jon ne diventa addirittura il cronista, postando sui vari social video e racconti dello strambo processo creativo alle spalle dell’album. E saranno proprio i suoi video e la convinzione che va maturando sulla genialità di Frank, che “dovrebbe essere famoso”, a imprimere una svolta alla carriera dei Soronprfbs …

Frank trailer
Fassbender dona corpo e voce a un personaggio meraviglioso, costruito dagli sceneggiatori con una libertà d’inventiva fresca e coinvolgente. Non a caso il film è stato ovunque accolto con unanimi apprezzamenti, rivolti innanzitutto alla performance d’attore e cantante di Michael Fassbender. Accettare di girare un film rinunciando allo strumento principe dell’attore, la mimica facciale, è sempre una sfida e un rischio, ancora di più quando si tratta di una faccia capace di attirare spettatori (ok, spettatrici) in sala. Eppure Fassbender ne esce vincitore, trascinando con sé il resto del cast, a partire dal simpatico Domhnall Gleeson, vero protagonista a livello narrativo, e da una Maggie Gyllenhaal in forma smagliante. Con la minacciosa negatività della sua Clara, co-leader della band e nemica giurata del povero Jon, appare il perfetto contraltare all’ottimismo creativo di Frank e del suo novello seguace. E se la prima ora del film scorre in un clima completamente folle ed esilarante, al comparire delle prime crepe nell’equilibrio della band e soprattutto in Frank, ecco che la regia di Lenny Abrahamson mostra di saper reggere il cambio di tono in maniera impeccabile.

Frank _02
I panorami, urbani e non, si fanno più desolati e vuoti, echeggiando le fragilità dei protagonisti, destinati alla grandezza solo finché possono muoversi nella totale libertà dell’anonimato. E quello che fino a quel momento era parso un semplice divertissement all’insegna del nonsense si trasforma in qualcosa di più profondo, un percorso di maturazione e conoscenza di sé dei protagonisti, instabili, complessi e delicati, che culmina in un finale toccante e sapientemente lieve.
Frank (vedi il trailer) è insomma un film fresco e gradevole, capace di garantire un’ora e mezzo di divertimento spensierato e intelligente, imbevuto di (buona) musica e sorretto da interpretazioni memorabili, ma soprattutto è un vero e proprio viaggio in un mondo unico, quello di Frank, che non potrà non conquistarvi.


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