Elektra di Frank Miller
Quando Roger McKenzie lasciò l'incarico di sceneggiatore di Daredevil, la Marvel decise di designare come suo sostituto l'allora giovanissimo e debuttante (nelle vesti di scrittore) Frank Miller. Nelle interviste rilasciate subito dopo aver assunto l'incarico, Miller dichiarò che nelle sue intenzioni la serie dedicata al Diavolo Rosso avrebbe avuto atmosfere più leggere e scanzonate rispetto a quelle delle storie scritte dal suo predecessore.
Ma poi successe qualcosa, e le intenzioni di Miller furono, con tutta probabilità inconsciamente, abbandonate. Cosa accadde? L'autore creò Elektra. Ed è cosa ben nota che quando nella vita di un uomo piomba una femme fatale, tutto quello a cui si era pensato e tutti i programmi vanno all'aria.
"La sua presenza condusse tutta le serie su un sentiero narrativo davvero oscuro" dichiarò qualche tempo dopo l'autore "Avevo 20 anni ed ero poco più di un bambino, e creare una killer sexy rese inevitabile che le atmosfere diventassero tristi e oscure". Ma la creazione di Elektra, però, non fu l'unico motivo a indurre Miller a esplorare la parte più buia e oscura di New York; durante quel periodo, infatti, l'autore fu rapinato ben due volte: "Non ho mai smesso di amare la città, ma ritrovarti con un coltello puntato alla gola può davvero cambiarti la giornata. Quell'esperienza mi riempì di una furiosa collera, emozione che ho trasmesso nei miei fumetti".
Un giovanissimo Frank Miller
fotografato nella redazione della Marvel
all'inizio degli anni '80
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