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'Franko B. I still love' a cura di Francesca Alfano Miglietti al Pac a Milano

Creato il 17 ottobre 2010 da Roberto Milani
Coinvolgente, emozionante, seducente. Nulla di più! 
Al PAC (Padiglione Arte Contemporanea) via Palestro 14 - Milano
fino al 28 novembre 2010
da mentelocale.it
'Franko B. I still love' a cura di Francesca Alfano Miglietti al Pac a Milano
Franko B, milanese di nascita, londinese di adozione, è noto per performances in cui il suo corpo, tatuato dalla testa ai piedi, viene ricoperto di colore bianco o nero, esibito, ferito: il corpo è elevato ad arte, ma anche oggettivato, usato come pennello e il sangue che fuoriesce dalle ferite autoinferte diventa pigmento.
Al piano superiore del 
PAC, possiamo conoscere questi "lavori" attraverso un video e delle fotografie. Nel video, l'artista, vestito solo dei suoi tatuaggi, si offre e si ritrae dal pubblico, dondolandosi su un'altalena al ritmo iterativo e malinconico della musica composta ed eseguita al pianoforte da Helen Ottaway
Nelle fotografie, Franko B colora il suo corpo di bianco e lo ricopre di sangue ora reso fluorescente per il materasso luminoso che lo accoglie in 
Still life, performance realizzata a Glasgow nel 2005; ora fatto sgocciolare da aghi-farfalla a Londra in I miss you.
In Aktion 389, il corpo è umiliato e mortificato da un collare conico di quelli usati per i cani, che gli vieta di leccarsi le ferite sanguinolente sul ventre che tagliano il colore bianco steso sulla pelle. Malgrado Franko B non ami essere accostato a grandi artisti del passato, quest'opera, già dal titolo ci rivela uno dei suoi principali referenti: l'azionista viennese Günter Brus, che in un video-capolavoro del regista Kurt Kren, si spalma denso colore bianco sul corpo poi minacciato da lamette, forbici, coltelli, pinze.

Inedita è invece la performance 
Love in Times of Pain che accoglie il visitatore al di là di un'apertura cruciforme, attraverso la quale si vede un primo piano dell'artista che stavolta si è colorato la pelle di un nero opaco assorbente luce e attenzione. Lo scatto è memore del ritratto del jazzista Miles Davis da parte di Richard Avedon per la copertina di Tutu, anche se la passione di Franko B è il punk e non il jazz come lui stesso ricorda in svariate occasioni ed anche in conferenza stampa dove si presenta con una maglietta che riproduce la copertina di Unknown Pleasures deiJoy Division.
Negli altri scatti della serie, Franko B si mette in posa con animali impagliati altrettanto neri e con un'altra sua faccia.
Bianco rosso e nero
 sono i colori emozionali di Franko B, riproposti anche nella nuova veste che il PAC indossa per la mostra I still love.Fabio Novembre, architetto e designer di fama internazionale, per la prima volta si dedica all'allestimento di una mostra e lo fa in modo straordinario: due mura del PAC vengono squarciate da croci greche, segni di disperazione e salvezza insieme, che si rifanno a quelle che Franko B ha tatuate sul corpo, alle ferite che soleva procurarsi, ma anche a quelle che furono inferte al Padiglione con l'attentato dinamitardo di stampo mafioso che il 27 luglio 1993 lo distrusse.
Novembre decide coraggiosamente di lasciare l'ampia sala di ingresso totalmente vuota, mentre colora di nero le pareti e il pavimento della sala dove sono esposti acrilici altrettanto neri dell'artista dai denti d'oro come i sei inginocchiatoi allestiti nella stanza.
Per il piano inferiore, l'architetto sceglie di applicare pannelli rossi ai vetri che dividono la sala dal giardino ospitante i 
Sette Savi di Fausto Melotti. La negazione dello spazio dell'ingresso lascia qui il posto ad un horror vacui colmato dalla presenza di 25 animali imbalsamati, dipinti di nero e insanguinati dalla luce rossa che i pannelli gettano su di loro. Spiega Franko B: «Ho cominciato a vedere questi animali imbalsamati, quasi per caso, nel mercato dell'antico qua a Londra tutti i giovedì, l'All Spitafield, vicino a uno dei miei studi e li ho voluti portare a casa a uno a uno. All'inizio ho voluto dargli una casa dove potevano essere amati poi, invece, ho deciso di dagli un'altra vita, una nuova vita dipingendoli di nero». La stessa operazione è stata utilizzata coi 34 uccelli su trespoli allestiti in un cuneo acuto e penetrabile.
Sulla balconata del piano superiore, sono esposti 
24 ricami in filo rosso su tele egiziane, sono lavori fragili, dai molteplici soggetti: «Alcune sono immagini di cronaca internazionale, - spiega Franko B - altre sono immagini di soft porno che trovo in internet ed altre sono immagini della mia vita personale, come quelle di Tom (n.d.r il giovane marito dell'artista) con il nostro cane Rothko».
«Una mostra fragile, delicata, poetica, languida» la definisce la curatrice Francesca Alfano Miglietti; aggiungiamo noi, romantica come il suo autore che ancora ama e si commuove quando il Direttore dell'Accademia di Brera, Gastone Mariani, a sorpresa, conferisce all'artista il secondo livello del diploma dell'Accademia, in comunicazione e didattica dell'arte.

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