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La zona vinicola


La zona vinicola del Frascati DOC comprende una ristretta area sui Castelli Romani, estesa su soli cinque comuni, che ha una chiara origine vulcanica anche se molto antica e ormai con un'attività eruttiva del tutto cessata, anche se permangono fenomeni di emissione gassosa. Quest'area viene identificata con il nome di Vulcano Laziale, in quanto originariamente si presentava come un enorme ed unico vulcano che si formò su strati più antichi costituiti da sedimenti marini di rocce carbonatiche presenti nell'antica pianura geograficamente situata in questa zona tra l'Appennino e il mare. L'origine è anche relativamente recente se si considera che le eruzioni vulcaniche dovrebbero risalire a circa 5000 anni fa con circa 297 km3 di materiali eruttati che sono andati a formare l'attuale toponomastica della regione. Questa attività si presenta oggi con le emissioni gassose che possono anche assumere forme tossiche, con piccole attività telluriche e anche con deformazioni del terreno. Il vulcano è quindi classificato come attivo ma quiescente, con possibilità di una ripresa delle attività vulcaniche esplosive in futuro. Le ultime attività sismiche di una certa rilevanza risalgono comunque al 1927. La prima fase di formazione del vulcano chiamata Tuscolano-Artemisio vide formarsi tutta la struttura dell'area grazie ad una fase eruttiva molto esplosiva caratterizzata dalle micidiali colate piroclatische intervallate da quelle laviche a cui seguirono interruzioni e pause. Le violente esplosioni hanno lasciato una base di tufi grigi granulari che hanno ricoperto strati preesistenti di argilla, sabbia e ghiaia risalenti ad una precedente emersione dei fondali marini. La base del vulcano aveva una misura di 60 km di diametro alla base e i suoi materiali arrivavano fino alle porte di Roma. Forte dunque la presenza, oltre che di tufi grigi, anche di pozzolane, tufo lionato e tufo di Villa Senni. Questo periodo si può datare intorno ai 360.000 anni fa. Successivamente avviene la seconda fase, detta Delle Faete o dei Campi di Annibale, circa 280.000 anni fa in cui un nuovo ma più piccolo vulcano riversò di nuovo materiale eruttivo prima di arrivare ad una nuova pausa e la successiva terza fase detta di via dei Laghi, molto lunga, tra i 200.000 ed i 19.000 anni fa quando vi furono caratteristici incontri di acqua sotterranea con magma che originano esplosioni rocciose dando luogo a paperini accumulati in superficie. La geologia attuale dell'area regala quindi alle vigne rocce e materie classiche delle zone vulcaniche con forte presenza di tufo, in particolare nel comune di Rocca di Papa, Peperino, nei comuni di Albano e Marino, e pozzolana, verso la capitale. Le numerose colate laviche della zona hanno regalato a Roma l'estrazione dei famosi sampietrini oltre che una zona ricca di composizione fonolitica capace di regalare alle viti una fantastica composizione polifenolica. Il clima inoltre garantisce il giusto ambiente di maturazione, e i viticoltori, dopo aver pensato molto tempo solo da un punto di vista qualitativo, hanno iniziato a sfruttare meglio le potenzialità della loro zona.

Il Frascati DOC


Il Frascati DOC nasce con il decreto ministeriale del 10 febbraio 1992 per autorizzare di vini bianchi anche spumanti nei soli comuni di Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone, e una parte del comune di Roma e Montecompatri. La base ampelografica autorizzata sia per la versione ferma che per quella spumante deve essere composta dal 70% di Malvasia bianca di Candia e/o Malvasia del Lazio, detta anche Malvasia Puntinata, e dal restante 30% con altre uve in assemblaggio o anche da sole, autorizzate quali il Bellone, il Bombino Bianco, il Greco Bianco, il Trebbiano Toscano e il

Trebbiano Giallo. Altre uve possono concorrere fino ad un massimo del 15% di questo 30%. Le rese non devono superare le 14 tonnellate per ettaro e il grado alcolico minimo naturale per la versione ferma è stabilita a 11,00% vol, mentre per la versione spumante a 10,00% vol. Per la tipologia Frascati Cannellino e Frascati Superiore invece le rese non devono superare le 13 tonnellate per ettaro.

I produttori


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Le Cantine del Conte Zandotti producono un ottimo Frascati Superiore con il 70% di Malvasia Puntina, il 20% di Trebbiano e poi del Bombino per un vino dal colore brillante ed una gamma olfattiva strutturata sui profumi del tiglio, delle acacie, delle pesche zuccherate, del melone e delle pere sovrammaturate. Gran palato, ricco, solido e caldo, con una bella sapidità e morbidezza. Ottimo per i cannelloni di vitello.

Da Casale Marchese il Frascati Superiore viene assemblato con la Malvasia di Candia e del Lazio, il Trebbiano, il Bombino e il Bellone, per buonissimo vino floreale e agrumato, con bei profumi di salvia e menta. Palato dal bel corpo, caldo e molto sapido, dal finale ammandorlato. Da provare con i gamberi al vapore.

Casale Mattia presenta il suo Frascati Superiore Linea Storica, a cui aggiunge anche il Grechetto in assemblaggio. Ancora floreale con tiglio e acacia, poi pesca matura e punta mellita. Sapido e ammandorlato, per il branzino con fagiolini e patate.


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