Magazine Cinema

Fratelli unici

Creato il 04 gennaio 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

50419Moccia sarebbe fierissimo di Federici

Commedia d’ispirazione mocciana e caratterizzata da una sceneggiatura sfilacciata e prevedibile, Fratelli unici è l’ultimo prodotto diretto da Alessio Maria Federici, che dopo aver realizzato il remake italiano di Per sfortuna che ci sei (Stai lontana da me) non perde l’occasione per dimostrare di essere un regista mediocre.

Pietro e Francesco sono due fratelli diametralmente opposti. Il primo è un medico divorziato e impegnato a coltivare la sua carriera, mentre il secondo è un incallito playboy. Improvvisamente Pietro ha un incidente e perde la memoria. Sarà Francesco a doversi occupare di lui.

Mediocre non è solo l’aggettivo che accompagna Federici, ma anche la definizione sintetica di Fratelli unici, una pellicola svogliata, inconcludente e poco affine al panorama cinematografico. Malamente assemblata e incoerente (molto strano che la moglie di Pietro sia legalmente separata con il marito da tre anni e conviva da cinque con il compagno Gustavo), la pellicola con protagonisti Raoul Bova e Luca Argentero (fratelli dal passato burrascoso e delineati come figurine macchiettistiche) non coinvolge e si rivela un autentico buco nell’acqua. Difatti il problema si ritrova in una costruzione filmica slegata, che assembla gag banali e diversamente ironiche, e nella scelta di un contesto poco credibile (una Roma assolata si tramuta magicamente in un inverosimile Natale), che lascia poco spazio agli attori e tantissimo al product placement più sfrenato. Infatti l’amnesia (che tramuta Pietro in un adolescente “demente”) e il conseguente riavvicinamento fraterno vengono messi in un angolo dello schermo e si trasformano in sterili pretesti narrativi.

Il risultato è un prodotto insapore, che non tocca le corde dell’emotività, ma nemmeno quelle della comicità. È un film catartico? Assolutamente no. È una pellicola sulla rieducazione e l’amore fraterno? Nemmeno. È un prodotto che fa vincere l’amore sempre e comunque? Forse, ma nell’accezione mocciana del termine: stucchevole, costruito e indolente.

Uscita al cinema: 2 ottobre 2014

Voto: *


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :