Freccia vallone 2014: il vincitore e’ valverde

di Nicola Pucci

Alejandro Valverde – da velonews.competitor.com

Archiviati i saliscendi nevrotici dell’Amstel Gold Race, che si son confermati terreno di caccia preferito di Philippe Gilbert, ci spostiamo poco più a sud, nelle Ardenne, e andiamo ad applaudire le gesta di Alejandro Valverde sulle arcigne pendenze del Muro di Huy, totem della Freccia Vallone 2014, edizione numero 79.

E’ per tradizione la classica che più di ogni altra piace agli italiani, che l’hanno fatta loro diciotto volte, e magari Gasparotto, Ulissi, Cunego e Nibali ci facevano un pensierino pure in questa stagione che sta riservando solo delusioni ai colori azzurri. Macchè, il migliore all’arrivo sarà Vincenzo Nibali, quattordicesimo.

Si parte da Bastogne e sono da percorrere 199 chilometri induriti da 11 côtes spaccagambe. Il tempo incerto aiuta gli audaci, ed un terzetto di temerari prende cappello dopo 20 chilometri in cerca di fortuna.

Gilbert è il favorito d’obbligo dopo la dimostrazione di forza tra i tulipani; la coppia Katusha “Purito” Rodriguez-”Dani” Moreno ha trionfato gli ultimi due anni ed è attesa in prima linea; il polacco di nuova genarzione, Kwiatkowski, Valverde, che punta la Liegi, il campione del Mondo Rui Costa, e l’australiano che sbancò a Sanremo nel 2012, Gerrans, sono gli altri più seri pretendenti alla vittoria.

L’altimetria della Freccia Vallone – da spaziociclismo.it

Ma torniamo ai nostri fuggiaschi, che nel frattempo viaggiano a oltre 47 km/h di media ed hanno guadagnato quasi 9 minuti di margine: si tratta di Navardauskas, Van Hecke - già in evidenza all’Amstel in compagnia di Riblon, quando fu ripreso nel finale – e Clarke. Il plotone inizialmente lascia fare, ma quando si mette in marcia lo svantaggio si riduce velocemente, complice il lavoro di Katusha e BMC che pedalano a favore dei capitani designati Rodriguez-Moreno e Gilbert-Sanchez. Clarke è il primo a cedere, proprio mentre in testa al gruppo iniziano a farsi notare anche le casacche della Movistar e il campione di Spagna Josè Herrada, al servizio di Valverde.

Si entra nell’ultima ora di corsa e la fatica inizia a farsi sentire per il duo di testa, all’attacco ormai dal ventesimo chilometro. Ai -24 si affrontano per la seconda volta le rampe del Muro di Huy, Navardauskas – che fu maglia rosa per due giorni al Giro d’Italia 2012 – e Van Hecke contano ancora un 1minuto 30secondi di vantaggio ma il loro destino è segnato. Il plotone è ridotto ad una sessantina di unità, Rodriguez paga dazio alla caduta dell’Amstel e staziona costantemente in coda al gruppo.

Poco prima di abbordare la Côte d’Ereffe, ai -12, termina la cavalcata solitaria di Navardauskas e Van Hecke, ed è tempo che i papabili al successo entrino in scena e si sfidino a viso aperto. Macchè, speranza vana. Tutti attendono l’ascesa finale e le pendenze micidiali del Muro di Huy per definire la vicenda agonistica, 1300 metri al 9,8% con punte al 26%, Roy prova ad anticipare lo scontro fra i grandi ma gli uomini della Katusha fanno buona guardia ed annullano il tentativo.

Eccoci all’erta decisiva che proclamerà il vincitore, un rallentamento di Frank Schleck provoca la caduta di Cunego e il veronese rimane tagliato fuori dai giochi. Mollema e Moreno sono davanti, Vanendert scatta con Daniel Martin e Kwiatkowski a ruota ma la fucilata di Valverde sbriciola la concorrenza e il murciano taglia il traguardo a braccia alzate, come già nel 2006. E’ lui la “freccia” della Vallonia, davanti a Martin e Kwiatkowski.

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